10 giorni a St. Martin e Anguilla: il nostro itinerario “sospeso”
Aggiornato il 3 Luglio 2023 da Sara
Dopo avervi spiegato del nostro viaggio “sospeso” alla scoperta di St. Martin e le isole vicine, oggi entriamo nel vivo del nostro itinerario di 10 giorni a St. Martin e Anguilla.
Speriamo che possa darvi qualche spunto per organizzare la vostra prossima vacanza, soprattutto visto che St. Martin non è molto presente sul web italiano.
Vedi anche: Alla scoperta di St. Martin, Anguilla e le isole vicine: il nostro viaggio “sospeso”
CONTENUTI DELL'ARTICOLO
Perché vi parlo di un itinerario “sospeso”
Anche se questo itinerario è ancora “sospeso”, ci dispiace che tutte le ricerche fatte per organizzare questi 10 giorni a St. Martin e Anguilla si perdano nel vuoto.
Ecco perché ci teniamo a condividerle con voi, in modo che, non appena ce ne sarà la possibilità, anche voi potrete usare queste informazioni per facilitare la vostra pianificazione.
C’era davvero bisogno di un itinerario?
Forse vi starete chiedendo perché vi parlo di un itinerario per un’isola piccola come St. Martin.
Vi rispondo subito che l’itinerario di 10 giorni a St. Martin e Anguilla è stato pensato soprattutto per potervi incastrare le visite alle isole vicine, che non sono collegate tutti i giorni.
Quanti giorni occorrono per visitare St. Martin e le isole vicine
Noi abbiamo deciso di dedicare a questa destinazione una decina di giorni fra aprile e maggio.
I primi 7 giorni dedicati a St Martin di cui 3 con visite in giornata su 3 altre isole, e gli ultimi 3/4 giorni per ammirare le spiagge meravigliose di Anguilla.
Si dice che il tempo per i viaggi sia sempre poco, e infatti in fase di organizzazione del viaggio ci siamo resi conto di quanto questa zona abbia da offrire.
Ecco perché abbiamo deciso che quando lo riprogrammeremo gli dedicheremo sicuramente almeno un paio di settimane, soprattutto per aggiungere qualche giorno in più ad Anguilla, che pare essere un vero e proprio gioiellino.
Starà a voi eventualmente decidere quanti giorni dedicare a l’una e l’altra.
10 giorni a St. Martin e Anguilla: l’itinerario
Entriamo subito nel vivo del nostro itinerario caraibico “sospeso” in previsione di tempi migliori.
In questo itinerario visiteremo 5 isole in totale.
Tenete presente che non tutte queste isole sono collegate tutti i giorni, il vostro programma dovrà quindi tener conto di queste restrizioni.
GIORNO 0 – ARRIVO
Nel nostro viaggio avevamo scelto di arrivare a St. Martin da New York, ma anche se arrivate da Parigi solitamente l’orario di arrivo è intorno al primo pomeriggio.
Un orario ottimo per iniziare a prendere possesso del vostro mezzo a noleggio, sistemarvi nell’alloggio che avete scelto e iniziare ad ambientarvi.
Nel nostro caso, avremmo noleggiato l’auto presso Leisure Car Rental e ci saremmo diretti verso l’alloggio scelto qui a St. Martin, una fantastica villa con terrazzo e piscina, oltre a una vista mozzafiato sulla baia di Oyster Pond: un vero e proprio sogno.
Questa è V1 Panorama de rêve à Oyster Pond, prenotata su Airbnb.
GIORNO 1 – ST MARTIN E LE SUE SPIAGGE
Iniziamo l’esplorazione di quest’isola dalla sua spiaggia più famosa e fotografata: Maho Beach.
Come mai è così famosa? Beh, se avete visto qualche volta foto e video di aerei che atterrano praticamente sulla spiaggia, questa è Maho Beach.
Maho Beach è la spiaggia proprio di fronte all’aeroporto internazionale Princess Juliana dove si vedono oggetti e persone letteralmente “volare via”, spazzati dalla potenza dei reattori dei grandi Jumbo.
Abbiamo sempre sognato di ammirarli così da vicino facendoci assordare dal rombo dei motori e non possiamo perdere questa occasione.
Da qui possiamo poi proseguire lungo la costa nell’esplorazione di Mullet Bay nella parte olandese, sconfinando poi nella zona francese delle Terres Basses, con 3 spiagge poco frequentate.
Proseguiamo fino a Friar’s Bay, ma la nostra destinazione è assolutamente Happy Bay.
Raggiungibile con 20 minuti di trekking da Friar’s Bay, Happy Bay è davvero poco frequentata e proprio per questo considerata un gioiello dell’isola, ancora intimo, con spiaggia di sabbia bianca e palme a fornire ombra.
Potrebbe essere la nostra idea di “spiaggia tropicale” da sogno.
Proseguiamo fino a Anse Marcel e Oriental Bay ammirando le isolette al largo, che magari visiteremo nei prossimi giorni, terminando il nostro periplo a Oyster Pond dove potremo rilassarci a bordo piscina.
Non ci preoccupiamo per il pranzo perché sappiamo che in tutte le spiagge ci sono generalmente degli snack bar.
Ma per la cena preferiamo essere prudenti, non guidare di notte e cucinare qualcosa a casa, anche per risparmiare.
GIORNO 2 – SABA
È domenica, quindi uno dei giorni in cui St. Martin prevede dei collegamenti con l’isola olandese di Saba.
Saba non è la tipica isola caraibica perché è di origine vulcanica e proprio per questo siamo curiosi di esplorarla.
Saba è praticamente un vulcano in mezzo all’Oceano, non ha spiagge ma solo vette, eppure ospita una vita marina eccezionale: se fossimo divers potremmo approfittarne ancora di più.
Per goderci appieno questa isola decidiamo di raggiungerla in traghetto con The Edge Ferry Saba, che parte da Simpson Bay alle 9.00 e arriva dopo 90 minuti di navigazione, 3 volte a settimana.
A Saba è generalmente sconsigliato affittare mezzi, ma basta investire 50$ di taxi per farsi scorrazzare in giro tutto il giorno: quando arriveremo lì contratteremo il taxi.
La prima tappa sarebbe l’ascesa al Mount Scenery, il vulcano dormiente di Saba, per 1064 gradini. Qui un pranzo al sacco sarebbe utile.
Tornati giù possiamo esplorare il minuscolo capoluogo, The Bottom, ma anche Windwardside, con le sue casette dai tetti rossi.
Da qui, una breve ma ripida scarpinata a Booby Hill per un punto panoramico molto bello.
Se c’è ancora tempo è possibile dirigersi verso una delle due minuscole insenature dell’isola, da dove è possibile fare snorkeling: una è proprio sotto l’aeroporto: Cove Bay.
I traghetti ripartono generalmente alle 15.30, ma per goderci un po’ di tempo in più sull’isola decidiamo di prendere l’ultimo volo della giornata con Winair alle 17.15.
Non solo in aereo arriveremo a St. Martin in soli 15 minuti, ma avremo anche la possibilità di rullare sulla pista commerciale più corta del mondo: quella dell’isola di Saba, a strapiombo sulle scogliere di Flat Point.
Questa escursione a/r ci costerà in spostamenti intorno ai 120€.
GIORNO 3 – ST MARTIN E IL PIC PARADIS
Visto che non ne abbiamo avuto abbastanza di trekking, la giornata di oggi è dedicata all’esplorazione del punto più alto di St. Martin: Pic Paradis.
Speriamo di ammirare splendidi panorami, ma vogliamo anche fare una visita a Loterie Farm dove possiamo volare fra gli alberi su una zip line.
La tappa decisa per il pomeriggio sarebbe Fort Louis, le rovine di una fortezza che sovrasta Marigot e da cui è possibile ammirare un panorama magnifico sulla costa. La vista ripagherà sicuramente la fatica della salita.
Per cenare fuori prima di rientrare sceglieremmo Grand Case, non per caso soprannominata “capitale gastronomica dei Caraibi”.
GIORNO 4 – ST. BARTH
La giornata di oggi è dedicata all’esplorazione di St. Barth.
Abbiamo riflettuto a lungo sul tipo di mezzo di trasporto da usare ma, a fronte di una differenza di prezzo abbastanza contenuta, abbiamo optato per la velocità.
I traghetti VOYAGER e GREAT BAY EXPRESS effettuano questa tratta da St. Martin quasi tutti i giorni, mentre THE EDGE FERRY solo 3 volte a settimana. La percorrenza in traghetto è di 45 minuti circa, ma noi vogliamo trattarci bene.
Optiamo per i servizi di St Barth Commuter, un velivolo da 9 posti che per 160€ a testa a/r ha degli orari perfetti per ottimizzare la nostra giornata.
Al nostro arrivo in aeroporto, poi, abbiamo prenotato un’auto con Sixt in modo da poter girare liberamente.
St. Barth è un’isola da sogno meta d’elezione del jet set.
Con i suoi hotel piccoli e lussuosi, non ha l’alloggio giusto per noi comuni mortali, ecco perché la decisione di visitarla in giornata.
In effetti le spiagge sono tutte accessibili, pubbliche e gratuite e sappiamo che ne troveremo alcune davvero mozzafiato.
Anse de Colombier e Anse des Flamands sono solo due dei gioielli di St. Barth.
Altra spiaggia rinomata anche Anse de Grande Saline, e ovviamente con un mezzo a disposizione possiamo davvero sbizzarrirci nelle nostre 9 ore a disposizione.
GIORNO 5 – ST. EUSTATIUS o PRICKLY PEAR CAY
St Eustatius è un’altra isola di dominio olandese, molto meno nota delle sue vicine e anche molto meno turistica.
L’idea sarebbe stata quella di prendere un volo a/r qualche giorno prima da St. Martin e poi organizzarsi in loco perché le informazioni su quest’isola sono davvero risicate.
In caso di fallimento di questo piano pensavamo invece di dedicare la giornata ad un’escursione da St. Martin verso la splendida Prickly Pear Cays, al largo di Anguilla, che viene effettuata di mercoledì.
Molte società di escursioni offrono il trasporto in catamarano fino a qui, obbligatorio il passaporto perché di pertinenza di Anguilla, che è un possedimento britannico.
GIORNO 6 – ST. MARTIN, ILET PINEL
Altra giornata di mare oggi, l’idea è di noleggiare un kayak per approdare da Cul-de-Sac al vicino Ilet Pinel.
Ilet Pinel non ha nessuna struttura, a parte un bar, perché fa parte del Sint Marteen Marine Park.
È raggiungibile anche in barca e dalle nostre ricerche sappiamo anche che se dovete scegliere un momento particolare della giornata è meglio di pomeriggio perché la sua spiaggetta più bella è rivolta a ovest.
Una fetta di spiaggia paradisiaca privilegio dei pochi che arrivano fin qui.
Poi col kayak è possibile anche circumnavigare l’isola per trovare la propria personale spiaggia deserta.
GIORNO 7 – ANGUILLA
La nostra visita di St. Martin è giunta al termine, il programma di oggi prevede di lasciare l’auto noleggiata al porto di Marigot e imbarcarsi su un traghetto con destinazione Anguilla.
Cosa dire di Anguilla: Anguilla è il sogno caraibico.
Anguilla può vantare alcune delle spiagge più belle al mondo.
Non per nulla Rendez-vouz Bay e Shoal Bay East sono state a lungo nella top 3 della classifica di Tripadvisor.
I traghetti per Anguilla sono frequenti e per sbarcare è necessario il passaporto.
Al nostro arrivo ritiriamo l’auto a noleggio già prenotata in anticipo con Juniescarrental per 125€ per 3 giorni comprensivi di patente locale obbligatoria.
Ci dirigiamo quindi alla nostra villa, Shervon’s Hideout, prenotata su Airbnb, e ci sistemiamo prima di fare il primo tour dell’isola.
Anche qui prevediamo di cucinare a casa le cene, vista la bella cucina a disposizione e i prezzi dell’isola.
GIORNO 8 – ANGUILLA
Siamo approdati su un’isola davvero paradisiaca e non vediamo l’ora di esplorarla.
Iniziamo con le spiagge sul versante nord, saranno una più bella dell’altra, per poi passare a sud e scegliere magari la nostra preferita per l’ultimo giorno di vacanza.
GIORNO 9 – ANGUILLA, SANDY ISLAND
Per oggi abbiamo previsto un’escursione in giornata a Sandy Island, un minuscolo isolotto con sabbia bianchissima e orlato di palme.
Sarà sicuramente un angolo di paradiso.
GIORNO 10 – ANGUILLA E RITORNO
Ecco il nostro ultimo giorno, possiamo dedicare la mattina agli ultimi bagni prima di riprendere il traghetto verso l’aeroporto di St. Martin per il nostro volo di ritorno.
Se amate particolarmente il mare potreste allungare qualche giorno proprio ad Anguilla con le sue perle di sabbia bianca.
10 giorni a St. Martin e Anguilla: come è finita?
Forse siete curiosi di sapere se siamo riusciti ad annullare tutto e ottenere i rimborsi dai vari operatori?
Per fortuna sì, le compagnie aeree ci hanno annullato i voli, i proprietari di Airbnb ci hanno dato la possibilità di cancellare gli alloggi senza penali e gli operatori di voli e traghetti interni ci hanno fatto un rimborso completo.
La vacanza è stata annullata purtroppo, ma siamo stati molto fortunati a riuscire a recuperare tutti i soldi spesi!
Ritenteremo nuovamente in futuro con questo programma e speriamo di essere ancora più fortunati e riuscire a fare il viaggio!
Innanzitutto vi ringrazio per aver condiviso con noi lettori questa vostra bozza di itinerario.
Mi dispiace davvero tanto che il vostro viaggio sia stato annullato, ma almeno siete stati rimborsati e spero per voi che riuscirete a vedere questi paradisi terrestri prestissimo. Anche io, come molti d’altronde, quest’anno ho visto cancellati tre viaggi studiati con impegno e tanto sognati (Camargue, Portogallo e Seychelles), quindi capisco il vostro sconforto, ma sono certa che ci rifaremo presto con tutte queste vacanze rimandate, chissà, magari già l’anno prossimo.
Per quanto riguarda il vostro itinerario, sembra molto ben strutturato. Che dire, ho sognato leggendolo e ho ricordato la crociera fatta con i miei genitori ai Caraibi nel gennaio del 2016, quando abbiamo fatto tappa a Saint Martin. Non mi dispiacerebbe affatto tornare sull’isola per visitarla meglio e approfittare del soggiorno per vedere alcune isole vicine. Mi avete dato uno spunto interessante 🙂
Certo anche le tue mete non erano da meno, ti auguro di farle al più presto 😁 le Seychelles poi sono meravigliose
Certo che cancellare un viaggio da sogno come questo fa tanta rabbia! Meno male che siete riusciti almeno ad avere indietro tutto. È un itinerario splendido e non so cosa darei per lasciare tutto e partire adesso, ma la situazione purtroppo è questa. Fortunatamente io non avevo in programma nessun viaggio lungo con prenotazioni varie, però non vedo l’ora di poterlo organizzare. Con la certezza che tutto sarà finito… davvero!
Sicuramente ci riproveremo, mai darsi per vinti!