Visita a Mdina: la Città Silenziosa
Aggiornato il 21 Novembre 2022 da Sara
Ve lo diciamo subito, non è possibile venire a Malta e non dedicare almeno qualche ora in visita a Mdina, chiamata la Città Silenziosa.
Se ripenso alla nostra visita, una mattina di dicembre, ne posso ancora riassaporare la calma, la tranquillità e la pace.
Vedi anche: Malta in inverno: perché scegliere questa stagione e cosa fare
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Perché una visita a Mdina
Già solo arrivando in prossimità di Mdina, non potrete non rimanere incantati di fronte alle sue mura dorate, così perfette e curate.
Le mura nascondono poi una città fatta di vicoli nascosti e angoli pieni di fiori, punti panoramici sulla vallata e tanti negozietti di souvenir.
Che dire anche dei ristoranti tipici in caratteristici cortili, Mdina rimane una città fuori dal tempo, un’oasi di pace a Malta, con le sue vie tranquille.
Naturalmente Mdina è spesso accoppiata con la visita di Rabat e anche noi vi consigliamo questo binomio: sembrano quasi 2 città complementari e vale la pena visitarle entrambe.
Vedi anche: Visita a Rabat: fra cattedrali e catacombe maltesi
Visita a Mdina: quando?
Mdina è affascinante in ogni periodo dell’anno, con qualche accorgimento.
In primavera ma soprattutto in estate, quando i turisti ne affollano le vie, pensiamo sia obbligatorio, per assaporarla al meglio, visitarla sul far della sera, nel tardo pomeriggio, proprio per viverne la pace.
Noi l’abbiamo visitata a dicembre, nel periodo natalizio, una mattina.
Possiamo dire di aver davvero apprezzato questa visita grazie alla poca presenza turistica del periodo.
Rimango dell’idea che visitare Malta in inverno sia un’arma a disposizione per apprezzarla davvero, soprattutto se volete visitarla bene e non siete alla ricerca di mare e spiagge.
Per quanto ci riguarda, Malta a dicembre ci ha riappacificati col mondo, ci ha davvero ristorati.
Ma bando alle ciance, iniziamo la nostra visita a Mdina!
Visita a Mdina: parliamone
Antica capitale storica di Malta a 190 metri di altitudine, Mdina è completamente pedonalizzata.
Gli unici modi per visitarla sono a piedi oppure sulle carrozzelle.
Il centro storico color miele è praticamente una città-museo, ma per apprezzarla meglio è meglio lasciar andare via i pullman di turisti e addentrarsi nei vicoli alla ricerca degli scorci più suggestivi.
Il suo tessuto urbano medievale è molto ben conservato, con esempi di architetture normanne.
Visita a Mdina: un po’ di storia
Le prime testimoniante su Mdina risalgono al 1000 a.C. con la costruzione di mura difensive da parte dei fenici.
Successivamente rimaneggiata dai romani, ampliata e chiamata Melita, il nome Mdina deriva dagli arabi (città fortificata) che nel IX secolo scavarono un fossato fra la città e il sobborgo circostante (Rabat) costruendo le mura massicce che vediamo ancora oggi e la rendono immediatamente riconoscibile.
Nel 1090 la riconquista normanna introduce il cristianesimo.
Mdina passa poi di mano in mano: germanici, capetingi, aragonesi… ma rimane sempre la capitale e gode quindi di un certo splendore.
Purtroppo, alla conquista da parte dei Cavalieri di San Giovanni, le verrà preferita La Valletta e quindi dal Grande Assedio del 1565 inizia il suo declino a “Città Vecchia”.
Pur se danneggiata da un terremoto, nel 1700 verrà ricostruita e abbellita, come località di villeggiatura per la nobiltà.
Rimarrà praticamente immobile per i secoli successivi, arrivando fino a noi.
Visita a Mdina: dove parcheggiare
In prossimità della Porta di Mdina c’è un parcheggio, ma difficilmente si trova posto.
Provateci, e se non trovate non vi resterà che scendere lungo Triq Gheriexem: noi abbiamo trovato un posto libero in strada sulla salita verso Mdina, ma a Rabat.
Fate solo attenzione ai pannelli per eventuali divieti.
La nostra visita a Mdina
L’ingresso obbligato di Medina, il Main Gate, non potrà far altro che catapultarci in un modo parallelo…
Main Gate
Progettata su commessa del Gran Maestro de Vilhena nel 1724, la porta principale di Mdina, barocca, si trova in fondo a un ponte levatoio sul fossato che poi non è stato mai riempito d’acqua.
Facciamo caso anche alle mura, rimaneggiate in tempi diversi dai Cavalieri.
In effetti le mura perfettamente verticali sono di fattura araba, mentre quelle inclinate sono quelle costruite dai Cavalieri.
Superata la porta ci troviamo in una piazza già densa di storia.
Pjazza San Publiju
Qui hanno sede la Torre dello Stendardo, il Vilhena Palace e The Mdina Dungeons.
La Torre dello Stendardo faceva parte del sistema di segnalazioni mediante fuochi usati per trasmettere allarmi o segnali rapidamente in tutta l’isola (avete presente il Signore degli Anelli??).
Il Vilhena Palace fu costruito per il Gran Maestro de Vilhena sul luogo della sede del governo danneggiata dal terremoto.
Questo edificio, destinato a ospitare i Gran Maestri in visita a Mdina, è davvero monumentale con un elegante cortile quadrato visibile anche da fuori.
Attualmente ospita il Museo di Storia Naturale, il cui pezzo forte è un dente di 18 cm di megalodonte, uno squalo preistorico che misurava ben 25 metri di lunghezza.
Le Medina Dungeons sono invece le antiche prigioni, con tutta la storia della tortura di Malta, che noi abbiamo volutamente evitato.
Xara Palace
Prendendo Triq Inguanez potrete vedere Xara Palace, in origine di proprietà della famiglia Moscato-Parisio e ora sede di un lussuoso hotel.
Triq Il Villegaignon
Imboccando Triq Il Villegaignon si entra nel centro storico vero e proprio ma non dimenticate di entrare anche nei vicoletti secondari, che nascondono balconi fioriti e piante di arance sui tetti.
Ricordatevi anche di curiosare nelle vetrine: si vedono spesso gli artigiani al lavoro e, pur attraverso i vetri, è sicuramente qualcosa di molto affascinante.
Mdina ad esempio è nota per l’arte della soffiatura del vetro, usato come souvenir.
La Chapel of Sant’Agata del 1410 è seguita poi da dalla chiesa di St Peter ma non dimenticate la deviazione verso Casa Inguanez. La sua facciata è del XX secolo ma gli interni invece del XV. Questa famiglia nobile maltese di origine spagnola ha addirittura potuto ospitare i reali di Spagna.
Particolare anche Palazzo Testaferrata e Palazzo Gatto Murina.
Le facciate si susseguono una dopo l’altra fino a Piazza San Paolo, dove si affaccia la Cattedrale più importante di Mdina.
St. Paul’s Cathedral
Bellissimo esempio di barocco maltese, questa cattedrale pare essere stata costruita sul luogo della villa di Publio, che secondo la tradizione accolse il naufrago San Paolo nel 60 d.C..
L’attuale cattedrale fu ricostruita dopo il terremoto e venne ultimata nel 1702 da Lorenzo Gafà.
La pala d’altare, sopravvissuta al terremoto, è ancora al suo posto: La conversione di san Paolo di Mattia Preti.
Sopra all’altare, invece, si può ancora ammirare l’affresco Il naufragio di San Paolo.
La cattedrale e la sua cupola sono molto gettonate nelle cartoline di Malta. Non può essere diversamente, visto che quella di Mdina è LA cattedrale principale di Malta, la più importante, visto che quella di La Valletta si deve accontentare del titolo di co-cattedrale.
Museo della Cattedrale
A fianco alla cattedrale, questo museo conserva delle xilografie, delle calcografie su rame e delle litografie, ma anche amuleti egizi del V secolo e una collezione di monete cartaginesi e romano-maltesi.
Ha sede nell’ex seminario della cattedrale (Archbishop’s Palace) con un’elegante facciata barocca i cui balconi sono sostenuti da Atlanti.
Compresa nel biglietto insieme al museo e alla cattedrale anche il Palazzo de Piro con la sua mostra permanente su oggetti di uso quotidiano.
Proseguendo lungo Villegaignon, non si può non notare il Carmelite Priory e Palazzo Falson.
Carmelite Church and Priory
Ecco la prima chiesa a pianta ellittica dell’isola eretta per l’ordine carmelitano, spostatosi da Rabat a Mdina nel 1660.
Noi non entriamo ma ci dicono essere molto interessanti il chiostro, il refettorio col suo soffitto settecentesco e l’oratorio.
Palazzo Falson
In precedenza noto come Norman House, questo palazzo del XIII secolo è l’edificio medievale meglio conservato di Mdina.
La sua particolarità consiste nello spaccato che offre sulle residenze aristocratiche di Mdina: l’armeria, la cucina, l’atelier.
Salendo si nota l’argenteria, i quadri negli appartamenti privati, stupendi pezzi di arredamento maltesi ma anche rari tappeti dell’Asia Centrale e la biblioteca coi suoi 4500 volumi.
La città vecchia
Proseguendo si arriva a piazza Tas-Sur, per un’incredibile vista panoramica della vallata intorno.
A partire da qui, e per uscire dalla città attraverso il Greek’s Gate, è ora di perdersi nei vicoli, senza meta, per scoprire gli angoli e gli scorci migliori, come ad esempio il muro di una casa colonizzato dai fiori: la foto più famosa di Mdina su Instagram.
Assaporate il silenzio dei vicoli e osservate i particolari delle porte, un viaggio nel tempo davvero meraviglioso.
Domus Romana
Usciti dal Greek’s Gate, non si può non visitare anche la Domus Romana.
Questo museo è stato costruito attorno ai resti di una villa romana del III secolo d.C.
Molto bello il mosaico geometrico a effetto tridimensionale.
Potete anche passeggiare nei giardini all’interno del fossato se volete un po’ di refrigerio.
Visita a Mdina: altre attrazioni
The Mdina Experience
Qui potete assistere alla proiezione di un film di 30 minuti sulla storia di Mdina.
Non particolarmente coinvolgente bisogna dire.
The Knights of Malta
Più incentrato sulla storia dei Cavalieri di Malta, un filmato storico e un percorso con audioguida.
Visita a Mdina: dove mangiare
Ci hanno parlato bene del Fontanella Tea Garden, ma in realtà noi abbiamo optato per il risparmio e per i buonissimi e super economici pastizzi del Crystal Palace.
Si trova a poca distanza dalla Domus Romana, fuori dalle mura di Mdina, di fianco a una pasticceria siciliana: dessert assicurato!
Vedi anche: Cosa mangiare a Malta: viaggio nello street food maltese
Cosa vedere nei dintorni
Rabat
Naturale prosecuzione della visita a Mdina è, naturalmente, Rabat! Non potete tralasciarla.
Dingli Cliffs
A poca distanza da Mdina non potete neanche perdervi il magnifico spettacolo delle Dingli Cliffs a picco sul mare.
Organizzatevi per il magico momento del tramonto, quando le falesie si tingono di rosso: indimenticabile.
Vedi anche: Visita alle Dingli Cliffs: sul tetto di Malta
Informazioni utili
Se non avete un’auto, molti autobus possono portarvi a Mdina.
Sul sito ufficiale di Malta Public Transport trovate itinerari e orari per potervi organizzare.
Vedi anche: Il nostro itinerario invernale a Malta in 5 giorni
Sono stata a Malta due anni fa, l’ho amata e adorato la Mdina ma mi sono sfuggite completamente le Dingli Cliffs, che peccato! Paese comunque meraviglioso, ci ritornerò di sicuro. Bellissimo articolo, mi hai fatto rivivere una magica giornata
Malta ci ha sorpresi davvero tanto e anche noi speriamo di poterci tornare perché abbiamo dovuto tralasciare molte cose: del resto 5 giorni non sono molti.
Anche noi siamo stati a Malta in inverno. Della Medina ho apprezzato molto le stradine ed i portoni colorati, oltre alle bellissime facciate.
Sicuramente una stagione privilegiata per godere di calma e tranquillità.
Da ragazza passai un mese a Malta e tra le tante cose ho visitato anche Mdina: davvero bellissima, si respira un’aria di altri tempi come racconti bene. Le Dingli Cliffs sono spettacolari!
Sono proprio due aspetti di Malta che mi sono piaciuti moltissimo. Le Dingli Cliffs al tramonto poi sono mozzafiato!
Malta è nel mio mirino da alcuni anni ormai e articoli come il tuo non fanno che aumentare il mio desiderio di poterla finalmente visitare. Senza dubbio Mdina sarà tra le mie mete principali non appena avrò modo di coronare questo mio desiderio.
Mdina è sicuramente una città che colpisce, per ogni cosa, da non mancare anche la sua dirimpettaia Rabat, di cui parlerò prossimamente.