Guida alla Co-Cattedrale di San Giovanni, capolavoro di La Valletta
Siete curiosi di scoprire con noi un capolavoro del barocco maltese? In questa guida alla Co-Cattedrale di San Giovanni vi portiamo a La Valletta, capitale di Malta.
La Valletta è una città davvero densa di storia e cultura che merita almeno una giornata intera di visita.
La visita non può assolutamente non includere il fasto e la magnificenza di questa stupenda cattedrale, che vi lascerà senza fiato.
Siete pronti per varcare con noi l’ingresso?
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CONTENUTI DELL'ARTICOLO
Guida alla Co-Cattedrale di San Giovanni: perché si chiama così
La sede ufficiale dell’arcivescovo di Malta è la Cattedrale di San Paolo a Mdina.
Non potendo prendere il suo posto, un decreto pontificio del 1816 nominò questa nuova, Co-Cattedrale di San Giovanni, elevandola allo stesso rango di quella di Mdina.
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Guida alla Co-Cattedrale di San Giovanni: la sua storia
Si narra che questa nuova cattedrale fosse stata commissionata a Gerolamo Cassar nel 1573 e portata a termine in soli quattro anni con il contributo dei fondi del Gran Maestro de la Cassière.
Gli interni furono poi rinnovati nel XVII secolo con lo stile attuale da Mattia Preti.
Guida alla Co-Cattedrale di San Giovanni: l’esterno
La facciata della cattedrale è molto sobria, di stile rinascimentale con elementi architettonici simmetrici e le due torri campanarie.
Si tratta si uno stile un po’ austero e quasi militaresco.
Dall’esterno non vi aspettereste mai lo stile degli interni.
Guida alla Co-Cattedrale di San Giovanni: gli interni
I ricchi ornamenti in stile barocco maltese vi lasceranno senza parole
L’ingresso è laterale rispetto alla facciata, a partire dalla navata nord.
Approfittate dell’audioguida compresa nel prezzo dell’ingresso per saperne di più di questo capolavoro.
Le dimensioni
La navata principale è larga 12 metri e lunga 53, le due navate laterali ospitano dieci cappelle intercomunicanti, di cui otto dedicate alle langues dei Cavalieri.
Il pavimento consiste in un’enorme scacchiera di 374 pietre tombali realizzate con marmi policromi con epitaffi in latino per indicare i Cavalieri ivi sepolti. Ma solo quelli più altolocati della gerarchia dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme.
La volta è dipinta a olio, con opere di Mattia Preti. Qui Mattia Preti raffigura la vita di San Giovanni Battista, santo patrono dell’Ordine.
Le cappelle laterali.
Le otto cappelle laterali sono definite per langue, in quanto la lingua ai tempi era più importante del paese di origine.
La stessa suddivisione identificava anche les Auberges.
Dal basso a sinistra, dopo la Sacrestia, salendo troviamo:
La cappella di Germania, dedicata anche ad austriaci, olandesi e scandinavi, riporta la la pala d’altare L’Adorazione dei Magi di Stefano Erardi.
L’ingresso dei visitatori.
La cappella d’Italia, con un busto in memoria del Gran Maestro Gregorio Carafa e una targa in ricordo della battaglia dei Dardanelli del 1658. Qui potete vedere il Matrimonio Mistico di Santa Caterina di Mattia Preti.
La cappella di Francia, col giglio che compare insieme alle croci di Malta. Il mausoleo più particolare è quello raffigurante un uomo disteso: Louis-Charles d’Orléans, conte di Beaujolais, fratello del re Luigi Filippo, che qui visse fino alla morte dopo la sua liberazione dal forte di Marsiglia. Qui trovate la Conversione di San Paolo sulla via di Damasco di Mattia Preti.
La cappella di Provenza, coi mausolei dei Gran Maestri Antoine de Paule e Jeans-Paul Lascaris Castellar. Da qui una scala scende nella cripta, anche se noi l’abbiamo trovata chiusa: contiene i resti dei primi 12 Gran Maestri, tra cui anche Jean Parisot de La Valette, l’ideatore di La Valletta. Questa è dedicata a San Michele Arcangelo.
La cappella anglobavarese, ideata per la nobiltà germanica di Baviera.
Qui siamo arrivati all’altare maggiore e al coro, un’opera a intarsio di lapislazzuli, pietre semipreziose, marmi policromi e metalli argentati e dorati.
Dall’alto a destra scendendo troviamo:
La cappella del Santissimo Sacramento, che ospita un’icona della Madonna di Filermo, ora sostituita con Nostra Signora di Carafa.
In seguito la cappella di Alvernia, con la pala d’altare del Martirio di san Sebastiano.
Infine la cappella d’Aragona, coi monumenti funebri dei Gran maestri Redin, Cottoner, Perellos. Questa cappella è dedicata a San Giorgio con una pala del suo martirio
L’uscita
La cappella di Castiglia, León e Portogallo, con altare e dipinti di Mattia Preti e il monumento funebre del Gran Maestro Manoel de Vilhena, in stile rococò.
E infine l’ingresso verso l’oratorio.
Guida alla Co-Cattedrale di San Giovanni: l’oratorio
Il passaggio verso l’oratorio ospita un gigantesco crocifisso di Polidoro da Caravaggio, ma è nell’oratorio che è possibile ammirare l’opera più bella di Caravaggio (Michelangelo Merisi): la Decollazione di san Giovanni Battista risalente al 1608.
La scena è davvero molto intensa, la luce è incredibile, il chiaroscuro è davvero sublime, noi siamo rimasti estasiati per almeno una decina di minuti cercando di coglierne tutti i particolari e i diversi colori utilizzati.
L’oratorio ospita altre opere, ma nessuna paragonabile a questa.
Guida alla Co-Cattedrale di San Giovanni: il museo
Si dice che il museo ospiti degli arazzi di Rubens, ma noi non abbiamo potuto visitarlo, era chiuso per restauro.
Informazioni utili
Scarpe col tacco, spalle scoperte e flash sono proibiti all’interno, come anche treppiedi, aste per selfie.
Maggiori informazioni potete trovarle sul sito ufficiale della Co-Cattedrale.
Vi informiamo che i pass di Heritage Malta non sono validi qui.
Che dire, l’avevo vista in foto dall’esterno ma non credevo assolutamente che l’interno fosse così ricco di dettagli. Ne è letteralmente tappezzata in ogni suo centimetro!
Ma infatti anche noi siamo rimasti ipnotizzati perché dall’esterno nessuno immaginerebbe un’opulenza simile!