Come visitare il Kawah Ijen e le sue fiamme blu in fai da te
Aggiornato il 6 Ottobre 2021 da Sara
Reso noto al grande pubblico negli ultimi anni grazie ai servizi di National Geographic, questo vulcano indonesiano è famoso per l’incredibile fenomeno delle “fiamme blu”. Ma come visitare il Kawah Ijen fai da te?
E soprattutto cosa sono queste fiamme blu?
Vi portiamo subito alla scoperta di questo luogo surreale e vi spieghiamo come visitare Kawah Ijen fai da te.
Vedi anche: Come organizzare un viaggio in Indonesia in fai da te
Vedi anche: Come visitare il Monte Bromo in fai da te senza agenzie
CONTENUTI DELL'ARTICOLO
Dove si trova il Kawah Ijen
Il Kawah Ijen è un sistema vulcanico che si trova sul lato est dell’isola di Java in Indonesia.
Alto 2799 m, nel suo cratere c’è il lago acido più grande del mondo dalla stupenda colorazione turchese.
Come arrivare al Kawah Ijen: Banyuwangi
Banyuwangi è la destinazione da raggiungere come base, per arrivare al punto di partenza del trekking sul Kawah Ijen, da cui dista circa 30 chilometri.
Ci sarebbe anche Bondowoso dall’altra parte del vulcano, ma è più lontana e meno comoda per gli spostamenti.
Minivan
A prima vista potrebbe sembrare il mezzo di trasporto più comodo ed economico, ma non bisogna sottovalutare il traffico onnipresente.
Viaggiare su strada in Indonesia significa sopportare trasferimenti lunghissimi, con tempi che si dilatano a dismisura, perdendo molto tempo in strada e col rischio di non arrivare in tempo alle tappe definite.
Se ci sono mezzi più veloci e affidabili vale davvero la pena rischiare?
Treno
I treni a Java sono efficienti, puntuali e affidabili.
Per sapere come prenotarli vi rimandiamo all’articolo dedicato.
La stazione di arrivo del treno si chiama Bayuwangi Baru (BW) ed è quella vicina al porto di Ketapang, da dove partono i traghetti per l’isola di Bali.
Noi però siamo scesi 2 fermate prima, alla stazione Karangasem (KNE), che è quella a nord di Banyuwangi e più comoda per il nostro alloggio.
Dalla stazione di Probolinggo (quella del monte Bromo) sono quasi 5 ore di viaggio.
Da Surabaya Gubeng sono quasi 7 ore di tragitto.
Volo
Da Surabaya (Juanda Airport) e Giacarta è possibile anche arrivare in aereo al vicino aeroporto di Blimbingsari a prezzi interessanti.
Purtroppo, per la mia esperienza di ritardi e cancellazioni coi voli indonesiani, può non essere affidabile al 100%.
Ora vediamo esattamente come visitare Kawah Ijen fai da te.
Come visitare il Kawah Ijen fai da te: il punto di partenza del trekking
Una volta arrivati a Banyuwangi sarà sufficiente reperire un autista per il trasporto a/r per Pos Paltuding, la base di partenza del trekking.
La Jeep non è strettamente necessaria perché la strada di accesso è asfaltata e in buone condizioni.
Qualunque hotel potrà trovarvi un autista (anche il nostro aveva prezzi onesti).
Noi abbiamo preferito contattarne uno in anticipo per farci venire anche a prendere alla stazione e poi portarci al porto per il nostro spostamento a Bali, tutto compreso nel prezzo.
Attenzione ai prezzi, perché gli hotel più isolati cercano di approfittare della loro situazione. Come?
Con un ricarico davvero eccessivo del prezzo o l’obbligo di pagare anche una guida che in realtà non è necessaria. Potrebbero minacciarvi di lasciarvi in hotel se non ottemperate alle loro richieste.
Noi abbiamo speso circa 30€ a/r (varia anche in base al vostro alloggio, noi eravamo già a metà strada).
Gli autisti che ci hanno portato in giro, entrambi simpatici, onesti e affidabili, possono essere contattati in anticipo tramite WhatsApp:
- Fendy che ha la Jeep +62 852 59887735
- Irwan una monovolume +62 812 49317441.
Come visitare il Kawah Ijen fai da te: dove dormire
Dovendo solo riposare qualche ora va bene qualunque opzione economica.
Noi abbiamo alloggiato su una casa sull’albero a Tree House @ Ijen Shelter.
Una sistemazione stupenda a pieno contatto con la natura affacciata su una vallata rigogliosa.
Fra l’altro la sistemazione era a metà strada fra l’abitato di Banyuwangi e la base di partenza del trekking.
Questo ci ha permesso di partire leggermente più tardi per raggiungerla, in modo da dormire una mezzoretta in più.
Vedi anche: Dove dormire per visitare il Kawah Ijen: una tree house
Come visitare il Kawah Ijen fai da te: le fiamme blu
Le fiamme blu che si vedono nel cratere non sono altro che gas solforico che esce dalle fessure del cratere a temperature di 600°C.
Questo gas, a causa delle reazioni chimiche con l’aria, di notte assume il caratteristico colore blu elettrico.
Parte di tale gas poi, condensandosi e solidificandosi, origina lastre di cristalli di zolfo sulle pareti del cratere.
Lo zolfo come materia prima ha innumerevoli usi nell’industria, ecco perché questo vulcano è anche tristemente famoso per essere un luogo di lavoro fra i più pericolosi al mondo.
I minatori del Kawah Ijen
Proprio così, ogni giorno decine di minatori scendono nel suo cratere per raccogliere quello che viene chiamato “l’oro del diavolo”, proprio lo zolfo.
I blocchi solidificati vengono scheggiati a mano, caricati in ceste fino a 80 kg e portati a spalla fin sulla cresta e poi a valle a piedi.
Tutto questo durante la notte, immersi nei fumi tossici del vulcano senza nessun equipaggiamento protettivo e per una misera paga.
Se tutto ciò non bastasse, il sentiero che scende dalla cresta fino all’interno del cratere è stretto, ripido e per la maggior parte a strapiombo.
Ecco perché è importante non ostacolare i lavoratori durante il loro percorso e lasciare sempre loro la precedenza.
Per rispetto verso questi lavoratori non li vedrete in foto ma potete leggere direttamente l’articolo di questa photostory.
L’ascesa a questo vulcano, soprattutto di notte, è comunque un’esperienza unica ed emozionante, anche se faticosa e non adatta a tutti a causa della forte pendenza del trekking, ma questo lo vedremo dopo.
Come visitare il Kawah Ijen fai da te: di giorno o di notte?
L’escursione al Kawah Ijen può essere fatta:
- di notte, per vedere le fiamme blu in fondo al cratere,
- al mattino presto per vedere l’alba sul lago turchese,
- in qualunque altro momento della giornata di vostra preferenza.
Noi però eravamo arrivati fin qui apposta per vedere i blue fire.
Come visitare il Kawah Ijen fai da te: vi raccontiamo l’escursione notturna per le fiamme blu
La partenza ideale dal campo base di Pos Paltuding per i blue fire è all’1.00 max 1.30.
Dovendo arrivare da Banyuwangi dovete calcolare 90 minuti di strada, se invece trovate alloggi più vicini date un occhio a Maps stando larghi, la strada è in salita, stretta e tutta curve.
Dopo aver pagato il biglietto di ingresso, si saluta l’autista che ci attenderà lì e ci si dirige all’inizio del trekking.
Si tratta di un terreno battuto abbastanza ampio che si arrampica sulla montagna. Con noi ci sono molti altri escursionisti insieme anche ad alcuni minatori, impossibile sbagliarsi e nessun bisogno di guide.
Qui inizia la salita di 3,5 km.
Il primo chilometro e mezzo è quello più ripido e impegnativo, e non esagero quando dico che la pendenza è fortissima, è talmente scosceso che i tendini di achille tirano da subito.
Sempre alla luce delle torce, insieme a noi salgono dei ragazzi con dei carrettini trainati da corde che per circa 50€ a/r porterebbero su alla cresta, quindi se proprio non ce la fate potreste approfittarne.
Dopo il primo chilometro c’è anche un chioschetto che vende bevande e snack e ci sono dei bagni.
Gli altri 2 chilometri hanno invece una pendenza più dolce, costeggiano la montagna e il buio intenso è l’ideale per ammirare le stelle.
Ma non attardatevi troppo!
In base al proprio passo in 1h30/2h si arriva alla cresta, dove i fumi di zolfo iniziano ad essere fastidiosi e si inizia a sentire il rombo del vulcano.
La discesa dalla cresta
In base alle giornate, i fumi e la nebbia non permettono visibilità quindi sembra di essere immersi in una nuvola.
Comunque non ci si può sbagliare, arrivati sulla cresta e costeggiandola verso destra si arriva al punto di inizio del sentiero per la discesa nel cratere.
Iniziando la discesa alle 3.00 pochi scendono e nessuno sale.
Questo è un bene perché la discesa al cratere è ripida, scivolosa, il sentiero è roccioso, alcuni sassi non sono stabili e occorre fare attenzione a dove si mettono i piedi.
In alcuni punti si è totalmente esposti sul vuoto e in base al vento i fumi di zolfo sono irritanti nonostante le maschere antigas.
In mezzora circa si arriva sul fondo e finalmente sono visibili le fiamme blu generate dal gas.
In base alla quantità di gas possono essere più o meno grandi o magari non esserci del tutto, noi siamo stati fortunati.
La sensazione che si prova sul momento è molto emozionante, come essere in un film di fantascienza.
Il buio, le torce, le maschere, il fatto di non avere nessuna cognizione di cosa ci circonda, di non sapere come sia il paesaggio, i fumi puzzolenti, il rombo del vulcano…
Alle 4.00 le fiamme blu non sono quasi più visibili, probabilmente a causa dei primi di raggi di luce, ma è necessario tornare su per rispettare la tabella di marcia.
La salita e l’alba sul vulcano
Il percorso inverso è ora molto impegnativo perché una fiumana di gente sta scendendo!
Per la maggior parte del sentiero non è possibile passare nei due sensi contemporaneamente quindi ci si ferma negli anfratti per lasciare passare, sia i turisti, sia i lavoratori che iniziano a salire col loro carico sulle spalle.
Scendere a quest’ora, però, è totalmente inutile! Le fiamme non sono più visibili!
Di nuovo sulla cresta ci avviciniamo al punto di osservazione dell’alba sul lago vulcanico.
Si trova a circa 20 minuti sopra di noi, ma ci rendiamo conto che la nebbia e i fumi nascondono completamente il fondo del vulcano.
Sono le 4.30 e manca poco meno di 1 ora all’alba, decidiamo quindi di proseguire e costeggiare tutta la cresta.
In circa 50 minuti arriviamo dalla parte opposta rispetto a dove siamo saliti.
Qui c’è un viewpoint che si affaccia direttamente sulla costa est di Java, sul sorgere del sole e sul vulcano Baluran e le sue fumarole.
Purtroppo fumi e nebbia continuano a impedire la visuale nel cratere.
Circa un’ora dopo, quando torniamo al punto di partenza sulla cresta, la nebbia a tratti si dirada permettendoci finalmente di vedere anche il lago.
Davvero splendido.
I nostri consigli
- Obbligatori sono torce, maschere antigas e scarpe da trekking, il rischio di scivolare e farsi male è molto alto.
- Vestitevi a strati perché in attesa dell’alba può fare molto freddo, kway, maglie termiche e pile possono fare al caso vostro.
- Se proprio volete una guida è possibile trovarne alla partenza del trekking ma non è necessaria.
Vi piacerebbe vedere le fiamme blu?
Vedi anche: Un assaggio di Indonesia, itinerario in 3 settimane fai da te
Che escursione spettacolare ! Direi che vale la pena farla anche solo per vedere la Via Lattea in questo modo!!
Sicuramente sì! A patto di faticare un po’ 🙂
ottimi consigli! Grazie, davvero preziosi. Una domanda: le maschere antigas erano vostre ? (e se si, dove le avevate comprate?) o le avete noleggiate alla Tree house? Che costo di noleggio si può considerare? Grazie
Ciao Alessandra, grazie per il tuo commento 🙂 le maschere ce le ha passate la Tree House, per qualcosa come 10€.
Ciao ragazzi! consigli meravigliosi.
Ne approfitto per una domanda pratica
Voi quindi avete assoldato un autista che vi ha portato sia dalla stazione di Banyuwangi che alla casa sull’albero, da lì alla partenza del trekking poi la sera a Pos Paltuding, che vi ha aspettati e riportati alla casa sull’albero? corretto?
io e il mio ragazzo andremo quest’estate, anche noi tutto fai da te (giava, bali e nuda pendio), e ci chiedevamo proprio come muoverci per il Kawah Ijen
Ciao Claudia, sì esattamente così! Poi dalla casa sull’albero ci ha anche accompagnati al traghetto per Bali dove abbiamo proseguito il tour.