Visita ai templi di Ranakpur: meraviglie indiane
Aggiornato il 9 Novembre 2022 da Sara
Se siete di passaggio fra Udaipur e Jodhpur, non potete fare a meno di fermarvi a Ranakpur. Perché diciamo così? Una visita ai templi di Ranakpur, di fede giainista, vi porterà in una dimensione parallela fatta di splendide sculture e delicati intarsi nel marmo bianco.
La magnificenza di questo tempio ci ha lasciati assolutamente senza parole non appena abbiamo messo piede all’interno.
Le colonne così stupendamente decorate cattureranno il vostro sguardo. Sono una sempre diversa dall’altra, mentre il silenzio e l’atmosfera vi lasceranno estasiati.
Allora volete venire con noi per una visita ai templi di Ranakpur?
CONTENUTI DELL'ARTICOLO
I templi di Ranakpur: dove si trovano
Ranakpur si trova a circa 90 chilometri dalla splendida Udaipur, e a circa 160 chilometri da Jodhpur.
Dolcemente appollaiata sui freschi monti Aravalli in una bellissima valle ricoperta di vegetazione.
Nei dintorni è piacevole anche passeggiare, cercando di avvistare i numerosi uccelli, fra cui pappagalli, ma soprattutto le scimmie che vivono nella giungla attorno ai tempi.
I templi di Ranakpur: come arrivare
Noi abbiamo inserito questa tappa nel nostro tour con driver.
Le agenzie di Udaipur offrono questa visita in giornata, da sola oppure insieme a Kumbhalgarh, ma potete anche contrattare con un autista.
Se preferite muovervi coi mezzi, Ranakpur è raggiungibile anche in autobus: da Udaipur in 3 ore e da Jodhpur in 4/5 ore.
Da Udaipur gli autobus partono al mattino, quindi, considerata l’apertura alle 12 dei templi, non avrete problemi di tempistiche.
Attenzione: le corse terminano alle 19.
Cenni sul giainismo
In breve, il giainismo proviene da Vardhamana, Jina “il vittorioso”.
È incentrato su una serie di pratiche che permetterebbero di uscire dal samsara, il ciclo delle esistenze.
Lo scopo ultimo sarebbe liberarsi dal karman, ovvero la trasmigrazione di vita in vita: condizione che genera sofferenza.
Si tratta di pratiche di rinuncia e di austerità per ottenere la liberazione dell’anima.
Questa si ottiene dopo una vita di totale rinuncia e privazione, liberandosi dalle passioni, predicando la non-violenza e un veganismo estremo.
Visita ai templi di Ranakpur: la storia
Il nome Ranakpur, che significa “città del Rana” vorrebbe ricordare il sovrano del Mewar, Rana Kumbha, che decise di donare questo territorio alla comunità giainista.
Sembra che la costruzione di questo tempio sia iniziata del XV secolo per una visione divina al ministro di Rana Kumbha, Dharan Shah.
La sua costruzione durò 50 anni.
Il tempio principale è chiamato Chaumukha Mandir (Tempio a Quattro Facce) poiché con 4 entrate rivolte verso i 4 punti cardinali.
Questi punti cardinali rappresentano il cosmo, e il tempio è dedicato al primo tirthankar (santo) giainista, Adinath.
Il complesso include altri 3 templi giainisti più piccoli ma ugualmente intarsiati.
Due sono dedicati a Neminath e Parasnath, altri tirthankar, e poi c’è il Sun Temple, il tempio del sole.
Concentriamoci sul tempio principale.
Visita ai templi di Ranakpur: la visita
Già salendo a piedi nudi la scalinata foderata di spugna rossa ci si rende conto di accedere a un luogo architettonicamente unico.
Non a caso è il tempio più importante per questo credo religioso.
Dopo il controllo al metal detector si accede al primo piano, l’unico visitabile dei 3 presenti.
Da qui si può iniziare la visita con l’ausilio dell’ottima e dettagliata audioguida.
L’audioguida, obbligatoria, è disponibile anche in italiano, e si basa sui numeri presenti in vari punti del tempio.
Il volto di Adinath, rivolto ai 4 punti cardinali, si trova all’interno del tempio centrale.
Questo è vietato ai turisti ed è severamente vietato fotografarlo, le guardie lo ricordano.
Il tempio è composto da 29 sale, alcune su 2 piani, 80 cupole e ben 1444 pilastri tutti scolpiti in modo unico e diverso gli uni dagli altri.
La visione d’insieme è certamente impressionante grazie ai giochi prospettici fra i pilastri.
Lo sguardo si perde fra le zone di luce e ombra.
A poco a poco mette a fuoco i particolari di una colonna dietro l’altra, oltre a varie statue.
Avanzando lentamente ci si perde nella miriade di motivi scultorei tutti diversi, tanto che sembra quasi di perdere l’orientamento.
Anche i soffitti e i muri sono splendidamente decorati.
Raccontano la vita del tirthankara oppure riportano motivi geometrici.
L’effetto d’insieme è davvero sorprendente, potremmo passare ore ad osservare i particolari di ogni scultura.
Informazioni utili
Gli orari di visita per i turisti sono dalle 12.00 alle 17.00, al mattino e dopo le 17.00 entrano solo i fedeli.
L’audioguida è obbligatoria per tutti i turisti, verrà data depositando un documento, solitamente il passaporto, portatelo quindi con voi.
Nessuna guida può entrare all’interno, sicuramente per mantenere il silenzio assoluto.
Come molti altri luoghi in India, è necessario pagare una tassa per poter usare smartphone e/o fotocamere per fare fotografie
Attenzione alle restrizioni all’ingresso:
- Le scarpe vanno lasciate rigorosamente alla base della scalinata d’ingresso, si può accedere al tempio solo scalzi, o al massimo coi calzini
- È vietato fotografare l’altare centrale
- È vietato entrare nel tempio con oggetti di pelle di qualsiasi tipo, che siano borse, portafogli, cinture (esiste un deposito, ma non vi consigliamo di lasciarvi oggetti di valore)
- È vietato introdurre nel tempio tabacco, generi alimentari e bevande, neanche l’acqua
- È vietato entrare in abbigliamento non idoneo: spalle coperte, gambe coperte, sia per donne che per uomini. Mio marito ha infatti dovuto indossare un pantalone noleggiato allo sportello perché il bermuda gli arrivava solo al ginocchio
- Le donne durante le mestruazioni non sono ammesse, poiché considerate impure
Vedi anche: La nostra India: impressioni a caldo
Beh che dire un luogo così fa rimanere senza parole da quanto è bello! Anche io potrei rimanere ore ed ore ad ammirare ogni singola decorazione senza annoiarmi! Non pensavo che anche in India si pagasse un surplus per poter scattare foto!
Ogni singola decorazione era davvero un capolavoro scultoreo, saresti rimasta lì fino a sera! 🙂