Cosa vedere nella magica Petra, guida alla visita fai da te
Aggiornato il 21 Febbraio 2021 da Sara
Io ancora non lo sapevo, ma ho amato Petra ancora prima di conoscerla.
In quanto fan di Harrison Ford, avevo forse 8 anni quando vidi per la prima volta il film Indiana Jones e l’ultima crociata.
Rimasi affascinata dal canyon della luna crescente e ancora di più da Alessandretta, con quella facciata meravigliosa incisa in profondità della parete rocciosa. Nella mia mente di bambina era un luogo magico e misterioso e rimase così impresso da spingermi a fare delle ricerche. Quasi 30 anni fa, quando internet non esisteva, non era così facile.
Immaginate la mia sorpresa nello scoprire, qualche anno dopo, che quello fosse un luogo reale e visitabile e non solo la location immaginaria di un film! Non potevo non desiderare di visitarla.
In questo articolo vedremo concretamente come organizzare al meglio la visita di Petra, ottimizzando i tempi.
La Giordania, resa celebre proprio da Petra, è al momento fra i paesi più visitati. Racchiude tesori architettonici e naturali di valore inestimabile e merita almeno una settimana per essere realmente apprezzata, se non due.
Vedi anche: Consigli utili per organizzare un viaggio in Giordania fai da te
E il nostro itinerario: La Giordania in 10 giorni in fai da te
CONTENUTI DELL'ARTICOLO
Il sito di Petra
Petra è una delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno e Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Scoperta nel 1812, da allora è entrata di diritto nella wishlist di ogni viaggiatore. Non potrebbe essere altrimenti: la sua grandiosità, maestosità, si svelano al viaggiatore a poco a poco, oltre un’impenetrabile barriera di rocce che ha pochi eguali.
L’emozione che si prova alla vista del Tesoro di Petra che si svela ad ogni curva del siq non può essere descritta. Neanche l’immaginazione può prepararvi alla visione che vi si presenterà.
Eppure, la cosa che stupisce ancora di più è che il Tesoro è solo l’inizio di un percorso attraverso una valle molto estesa. Il Tesoro è solo l’inizio dei tesori di Petra: centinaia di monumenti e tombe si susseguono su un’area che ospitava una città vastissima, salendo e scendendo gradini, fino al Monastero, all’Altura del Sacrificio e fino a quando le vostre gambe imploreranno pietà.
Ma ne varrà la pena.
Dove si trova e come arrivare a Petra
Petra si trova nel centro sud della Giordania, dista circa 250 chilometri da Amman e 120 chilometri da Aqaba.
Quando parliamo di Petra ci riferiamo solo alla città antica e al suo sito archeologico, ma la cittadina di appoggio in cui pernottare si chiama Wadi Musa.
Se siete qui solo per Petra e il Wadi Rum poco distante, Aqaba è l’aeroporto di arrivo più comodo. Diversamente se avete in mente di fare un tour completo, potreste valutare un volo multitratta che arrivi ad Amman e riparta da Aqaba.
Vedi anche: Wadi Rum, vivere il deserto rosso della Giordania
Opzioni per il percorso
Wadi Musa è raggiungibile tramite tutte e 3 le strade che percorrono la Giordania da nord a sud: l’Autostrada del Deserto, la scenica Strada dei Re e quella che costeggia il Mar Morto.
In auto
Calcolate almeno 2 ore di percorrenza da Aqaba o dal Wadi Rum e poco più di 3 ore da Amman.
In bus JETT
Da Amman calcolate circa 3 ore e 8 JD a tratta.
In taxi
Dovrete spendere circa 80 JD da Amman, 50 JD da Aqaba e 45 JD dal Wadi Rum.
Quando visitare Petra
Petra si trova a 1100 metri di altitudine con estati particolarmente torride (40°C) e inverni freschi (10° di giorno con molta escursione termica di notte) durante i quali può cadere la neve.
Vale sempre il consiglio di visitarla in primavera e in autunno quando il clima è più piacevole, se è possibile.
Noi l’abbiamo visitata ad inizio giugno, abbiamo trovato un caldo già molto forte, afoso ma sopportabile.
Il momento migliore per iniziare la visita è al mattino presto, prima che arrivino le comitive dei tour organizzati.
Noi abbiamo apprezzato tanto la magia dell’ora del tramonto, quando praticamente tutti erano andati via e noi eravamo quasi da soli nella calda luce dorata del pomeriggio.
Quanti giorni per Petra
L’opzione più gettonata per la visita di Petra è quella di dedicarle una giornata. L’ideale in questo caso è prevedere 2 pernottamenti in loco, a Wadi Musa, in modo da poter entrare nel sito all’alba e potervi rimanere fino al tramonto.
In questo modo potreste anche partecipare all’evento Petra by Night la sera prima, se siete interessati (per i dettagli su Petra by Night vedi qui).
In realtà, già così, in un solo giorno, vi sarà difficile poterla visitare interamente, perché il sito è molto vasto. Inoltre non dovete sottovalutare il caldo, che nei mesi estivi è davvero implacabile. Aggiungo anche che molte attrazioni sono in altura, vi troverete quindi a salire centinaia di gradini.
In 2 giorni, oltre a riuscire a visitare tutto il sito, potrete anche fare dei percorsi meno battuti, come la Tomba di Turkmaniyyeh o il Monumento del Serpente, o la Casa di Doroteo, poco oltre le Tombe Reali.
Noi avevamo previsto 1 giorno e mezzo, ma poi alla fine l’altra mezza giornata l’abbiamo dedicata a Piccola Petra. Eravamo davvero distrutti dalla giornata precedente e solo all’idea di ripercorrere nuovamente il siq ci facevano male i piedi. Avevamo anche bisogno di un po’ di tranquillità rispetto alla folla di Petra.
Piccola Petra consiglio naturalmente di includerla nell’itinerario.
Vedi anche: Piccola Petra, una piccola meraviglia giordana
Dove dormire a Wadi Musa
Wadi Musa è una cittadina il cui scopo principale sembra essere quello di spremere i turisti, tenete gli occhi aperti, qui dovrete strapagare praticamente tutto, anche gli alloggi sono mediamente più cari rispetto al resto del paese.
Il centro di Wadi Musa con i vari ristoranti dista circa 2 chilometri dall’ingresso a Petra.
Ci sono hotel sia in centro che vicino al sito di Petra: se siete in centro dovrete prendere un taxi per arrivare al sito (di solito a JD2/3), anche se alcuni hotel hanno un servizio navetta, chiedete informazioni in tal senso.
Se invece avete un’auto a noleggio c’è possibilità di parcheggio all’ingresso del sito.
La nostra scelta
Noi alloggiavamo nell’hotel più economico che abbiamo trovato su Booking nei pressi della rotonda principale, Al Rashid Hotel. La posizione è ottima vicino a molti ristoranti non troppo acchiappaturisti (come quelli dell’ingresso di Petra), ma la moquette ci è sembrata sporca, il bagno vecchio e nel complesso la struttura trascurata e polverosa seppure il proprietario fosse molto gentile.
Sui portali di prenotazione, come Booking, troverete opzioni per tutte le tasche.
Volete qualcosa di alternativo?
Nel villaggio beduino di Umm Sayhoun, a nord di Wadi Musa, dall’anno scorso sono online delle guesthouse. Alcune di queste sono prenotabili tramite Booking e sembrano avere anche degli alti punteggi di gradimento.
Indubbiamente non possono competere con gli hotel a livello di servizi, e probabilmente avrete il bagno in comune, ma volete mettere essere accolti in casa proprio dai beduini? Se dovessi tornare a Petra sicuramente valuterò questa possibilità.
Fra l’altro i beduini sono ottime guide e potrebbero portarvi in sentieri non battuti oppure anche farvi entrare direttamente dal loro ingresso privilegiato, proprio dietro il centro di Petra.
Dove mangiare
Wadi Musa è una delle poche cittadine in Giordania in cui è facile prendersi delle fregature colossali, soprattutto per quanto riguarda i ristoranti.
Fate attenzione ai ristoranti con menù fisso, chiedete sempre quanto costa e cosa comprende. Se non comprende le bevande, accertatevi del loro prezzo prima di ordinare, o potreste pagare una sola bevanda come tutto il menù!
Se vi siete seduti perché avete visto all’ingresso il menù a la carte con dei prezzi interessanti, non esitate ad alzarvi se poi una volta seduti il personale vi dovesse comunicare un trattamento diverso. A noi è successo.
In realtà i ristoranti migliori sono proprio quelli della rotonda principale, vicino al Rashid Hotel. Noi abbiamo cenato due sere di fila da Al-Arabi, buono ed economico, soprattutto hummus, falafel e moutabbal (paté di melanzane) fantastici.
La storia di Petra
Petra appare nella storia come città edomita, si dice che venne conquistata dal re d’Israele Davide e consolidata poi da suo figlio Salomone. In seguito passò in mano assira, babilonese e persiana.
Intorno al 600 a.C si parla dei Nabatei, una tribù di nomadi beduini che decisero di abbandonare il deserto per puntare su questa zona, ben fornita d’acqua e protetta tra i monti.
Col tempo vi si installarono in modo continuativo deviando il corso del suo fiume Wadi Musa per mantenere l’accesso al canyon libero tutto l’anno. Lo fecero anche per poter richiedere un pedaggio per il passaggio, divenuta una delle principali vie del commercio dell’epoca. La loro ricchezza divenne tale che permise loro addirittura di comprare la pace prima dai greci e poi dall’esercito Romano.
L’età d’oro di Petra fu fra il I secolo a.C. e il I d.C. con 30 mila abitanti dopodiché il commercio iniziò a prendere strade diverse, soprattutto via mare, e iniziò il suo lento declino.
Gli ultimi a entrare a Petra furono i crociati nel 1200 dopodiché il silenzio la avvolse fino al 1812, quando l’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt la rivelò al mondo occidentale.
La prima Petra turistica
Ci volle ancora un secolo perché iniziasse a ricevere i primi visitatori dagli anni ’30. Dormivano in tende o grotte fino all’apertura del primo hotel negli anni ’50.
Nei primi anni ’80 le tribù beduine che abitavano nelle grotte di Petra furono fatte spostare nel neonato villaggio vicino di Umm Sayhoun. In questo modo ebbero accesso per la prima volta a elettricità, acqua corrente, servizi sanitari e scuole, mentre Petra poté essere dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1985.
Cosa vedere a Petra, i TOP
Il Siq
Si tratta del canyon che conduce al tesoro, lungo 1,2 km.
Eroso dall’acqua e dal vento, questo canyon dalle mille sfumature di colore inizierà già a raccontarvi la storia Nabatea.
Il Tesoro del Faraone
La facciata alta 40 metri simbolo di Petra è proprio questa: scolpita in profondità nella parete di roccia vi lascerà a bocca aperta. Il particolare incasso nella parete rocciosa ha limitato l’azione erosiva: tutti i particolari della facciata decorata sono ancora visibili.
È possibile ammirarla anche dall’alto da entrambi i lati del siq.
Le Tombe Reali
Si tratta di un complesso di tombe, visibile salendo le scalinate a destra del percorso principale.
La via colonnata
Larga 6 metri, era la via principale di Petra. Alcune colonne in arenaria sono ancora in piedi. Delimitavano l’area del mercato, mentre lungo le scalinate si trovavano delle botteghe.
Il Monastero
800 scalini vi aspettano prima di arrivare ad un’altra facciata meravigliosamente scolpita nella roccia. Questa è, se possibile, ancora più impressionante di quella del Tesoro. Assolutamente da non perdere.
Il Sacrificio
Si tratta solo di un’altura su cui è presente un altare con pochi altri resti.
La vera chicca è però la vista, che da qui si estende a perdita d’occhio su Petra
Cosa vedere a Petra, il nostro itinerario per una giornata
L’unico accesso ufficiale a Petra è quello che inizia dal Visitor Center.
Da qui una strada ampia e comoda serpeggia fra monumenti vari.
I cavalli che vi proporranno possono arrivare solo alla diga, a differenza delle carrozze che possono percorrere il siq.
A meno di problemi particolari, vi consigliamo di farla a piedi. È tutto in leggera discesa e non risulta faticoso.
Sul lato destro potrete ammirare le Case degli dei mentre sulla sinistra la Tomba dell’Obelisco e il Triclinio di Bab Al-Siq, che sono in realtà lo stesso edificio: la tomba sopra e il triclinio sotto.
Al vostro arrivo alla diga, si schiuderà davanti a voi il profondo canyon del Siq di 1,2 km in cui troverete ombra dal sole cocente.
Il Siq
Percorrendo a piedi il canyon del Siq in leggera discesa, potrete osservare le canalizzazioni scavate nella roccia per conservare e trasportare l’acqua, insieme ad alcune nicchie votive.
Le pareti di roccia sono alte fino a 80 metri e lo spazio si riduce o si apre in base alle zone, ma se siete partiti molto presto è possibile che siate praticamente soli nel percorrerlo.
Ad ogni curva sarete nella speranza che sia l’ultima.
Poi dall’oscurità del Siq intravederete i primi elementi architettonici, sempre maggiori un passo dopo l’altro. Finchè il Siq si aprirà e il Tesoro (Treasury, punto 4) apparirà in tutta la sua maestosa bellezza.
Sarete ipnotizzati da questa visione.
Il Tesoro
A quest’ora del mattino sarà solo questione di tempo prima che le prime luci del sole ne illuminino la facciata splendidamente decorata.
La sala interna non è visitabile, ma anche dall’esterno si vede che è piccola e vuota.
E dall’alto?
Arrivati a questo punto, probabilmente un beduino vi chiederà se volete fare la foto dall’alto.
Contrattate sul prezzo che vi chiederà e soprattutto scegliete bene a chi affidarvi, perché la salita è ripida, ci si deve arrampicare sulle rocce e se ve lo proporrà un bambino potrà aiutarvi ben poco.
Il punto di vista che raggiungerete da qui sarà quello sul lato sinistro del siq, col numero 1 rosso. Dal lato opposto rispetto a quello raggiungibile col trail verde (più avanti).
La strada delle Facciate
Proseguendo sulla destra, il Siq si allarga sulla Strada delle Facciate, dove potrete ammirare le tombe altissime scavate nella roccia multicolore.
Subito dopo inizia la salita all’altura del Sacrificio, ma vi consigliamo di tenerla per il ritorno.
A questo punto raggiungerete il Teatro, scavato sul fianco della montagna: poteva ospitare fino a 8500 spettatori, più di quello di Amman.
Qui potrete rifocillarvi e rifornirvi di acqua.
Su lato destro, invece, sarete ipnotizzati dalle sfumature di colore di queste rocce dalle tonalità accese, viola, rosse, blu, causate dai metalli contenuti nelle rocce.
Sempre sulla destra, 250 metri oltre il teatro potrete prendere la comoda scalinata che sale verso la parete est per il vostro primo trail.
Al-Khubtha Trail (3,5 km – 2,5/3 ore a/r – impegnativo)
Percorrendo subito questo trail (di colore verde sulla mappa) potrete, non solo visitare le tombe reali, ma soprattutto arrivare al punto panoramico sul Tesoro in tempo per avere ancora la luce del mattino.
Passando dalla Tomba dell’Urna e dalla Tomba della Seta, sarete affascinati dai colori delle rocce, ma anche dal panorama sulla valle di Petra.
Dopo la Tomba Corinzia e la Tomba del Palazzo sarà tutta salita fino al punto panoramico mozzafiato che si vede in tutte le foto dall’alto. Questo si trova, diversamente dal precedente, sul lato destro del siq.
Il punto da cui fare la foto seduti sul tappeto è poco più avanti, dove c’è una tenda beduina che vi offrirà del té alla menta per 2 JD.
Noi purtroppo non siamo potuti salire fin qui: io avevo una terribile tendinite rotulea che non mi permetteva di salire scalinate.
La Strada Colonnata
Tornati indietro al punto di partenza del trekking, si prosegue lungo la Strada Colonnata.
Qui potrete ammirare i resti in piedi immaginando terrazze, templi, mercati, palazzi, terme, che si trovavano qui in età d’oro.
Andando avanti, vicino al ristorante The Basin si può entrare nei vari musei.
È probabile che a questo punto sia già ora di pranzo, potete quindi fermarvi per consumare il vostro picnic cercando un po’ di ombra, oppure entrare nel ristorante Basin, come abbiamo fatto noi, per cercare un po’ di refrigerio.
Se siete in un periodo dell’anno in cui il sito chiude alle 18 potete riposarvi un’oretta prima di salire, all’ombra, come noi.
Ad-Deir Trail (2,5 km – impegnativo)
Il percorso per salire al Monastero (di colore fuxia sulla mappa) inizia proprio dietro al Basin e il pomeriggio è il momento migliore per poterne ammirare la facciata illuminata.
In breve si arriva alla scalinata che metterà a dura prova la vostra resistenza.
Sono 800 scalini, molti vi proporranno un passaggio a dorso di asino per salire.
Asinelli sì o no?
Se non avete problemi particolari vi consigliamo di farli a piedi.
Questo per due ragioni principali: prima di tutto avrete la possibilità di fermarvi ad ammirare il panorama a vostro piacimento e a vostro ritmo, perché gli asini vanno come un treno, inoltre è molto più sicuro.
I gradini di pietra sono molto scivolosi, soprattutto per gli zoccoli lisci degli asini, e soprattutto in discesa. Una mia amica è caduta proprio da uno di loro e si è rotta una clavicola: la sella non era fissata bene.
Devo purtroppo menzionare un altro problema che affligge l’antica città: sono gli zoccoli che rovinano gli scalini di pietra intagliati dai Nabatei.
Se però avete grossi problemi a salire, come ho dovuto fare io, perché non potevo salire i gradini a causa del ginocchio infiammato, almeno abbiate l’accortezza di scegliere bene il vostro asino, e in particolare il beduino che lo conduce, facendo attenzione a come lo tratta, perché molti di loro vengono frustati e maltrattati.
Io col mio peso di 45 chili non sono stata un carico troppo pesante da portare per l’asinello. Il nostro beduino, un uomo di mezza età, si vedeva che amava i suoi animali.
Anche così salirete in circa 1 ora, solo che non potrete mai fermarvi per fare foto o dare un’occhiata alle bancarelle di souvenir sulla scalinata. Non potrete neanche dare un’occhiata ai vari monumenti lungo il percorso, come il triclinio del leone o agli strapiombi sui wadi.
Attenzione anche a come distribuite il peso, per agevolare l’animale, e in discesa tenetevi forte e controbilanciate il peso o sarete sbalzati via.
Il Monastero
Dopo il Tesoro, il Monastero sarà la facciata più bella che vedrete.
Alta 50 metri, questa parete di arenaria scolpita è affascinante, soprattutto illuminata dal sole del pomeriggio.
A sinistra della facciata una stretta, ripida e pericolosa scalinata vi condurrà in cima alla cupola centrale, da dove alcuni beduini cercano di attirare i turisti facendo acrobazie.
Noi non ci abbiamo provato, cioè io non potevo, anche se mi sarebbe piaciuto poter guardare giù da lassù.
Camminando dal Monastero per qualche centinaio di metri si arriva ad una terrazza su uno strapiombo spettacolare. Potrete sedervi all’ombra di alcune tende beduine per contemplare tutta questa grandiosità.
Tornando indietro verso la spianata di Petra, oltre la Strada Colonnata, manca l’ultimo sforzo: la salita all’Altura del Sacrificio.
Dopo il teatro potrete vedere sulla vostra destra il percorso che sale a gradini per questo ultimo trek.
High Place of Sacrifice Trail
L’intero trail, in arancione sulla mappa, dura 3 km ma prosegue oltre l’altura fino alla salita del Monastero.
Per arrivare all’altura bastano invece solo 30 minuti di salita sempre a scalini scavati nella roccia di arenaria.
Noi desistiamo dalla salita, perché chiaramente io non la posso fare a piedi, e in più vedere alcuni turisti salire in groppa agli asini non è affatto rassicurante.
I gradini dal basso sembrano stretti e ripidi e a volte gli asini fanno dei salti da paura, anche scivolando. Lasciamo perdere. Se avessi potuto farlo a piedi saremmo sicuramente saliti.
L’altura del Sacrificio
Dall’alto potrete abbracciare con lo sguardo l’intera valle con il Jabal Haroun e la tomba di Aronne più lontano.
Per finire la visita di Petra in bellezza noi vi consigliamo di tornare di fronte al Tesoro e attendere lì che nella spianata si faccia silenzio e che la luce calda colori le rocce in prossimità dell’ora del tramonto.
La maggior parte dei gruppi organizzati sarà già uscita dal sito, e insieme a pochi altri è solo adesso che le rocce si accenderanno sempre di più.
Sarà solo in quel momento che sarete pronti per dare un ultimo sguardo a questa meraviglia e farvi coraggio per intraprendere l’ultima salita attraverso il siq per uscire infine dal sito.
Informazioni utili
Costi e orari
Il biglietto di ingresso ha un prezzo diverso in base a se pernottate in Giordania almeno una notte oppure no.
In caso di pernottamento in Giordania potete scegliere fra il biglietto per 1 giorno a 50 JD, 2 giorni a 55 JD e 3 giorni a 60 JD.
In caso contrario pagherete 90 JOD.
Sul sito ufficiale Visitpetra.jo trovate tutti i dettagli.
Valutate se invece non valga la pena fare il Jordan Pass.
Gli orari di apertura sono tutti i giorni dalle 6 alle 18 in estate e dalle 6 alle 16 in inverno.
Sulla mappa trovate anche dove si trovano i servizi igienici.
Dove mangiare all’interno del sito
Alla fine del sito archeologico, proprio dove inizia la salita al Monastero trovate il ristorante turistico The Basin.
Sapevamo essere un’opzione con un pessimo rapporto qualità/prezzo, ma l’alternativa era prevedere un pranzo al sacco, cosa che non siamo riusciti a fare.
In realtà, la sosta al The Basin è stata provvidenziale per noi: eravamo stremati dal caldo e senza una pausa al fresco del ristorante avremmo fatto fatica a proseguire la visita. Era una giornata particolarmente afosa e umida, senza un alito di vento.
The Basin prevede un pranzo a buffet a prezzo fisso con bevande a parte. In realtà credo possiate approfittare della sua frescura anche solo per una bibita.
Nel sito archeologico troverete comunque un po’ ovunque bibite fresche e snack.
Petra by night
Lo spettacolo serale di Petra By Night va pagato a parte, non è compreso nel prezzo del biglietto di ingresso. Il biglietto per Petra è richiesto comunque, anche se serve per il giorno dopo: è possibile acquistarlo in biglietteria contestualmente a Petra by Night. Il passaporto va presentato obbligatoriamente.
Il tour dura 2 ore a partire dalle 20.30 solo nei giorni di Lunedì, Mercoledì e Giovedì.
Si percorre il siq fino ad arrivare al Tesoro illuminato da 1500 candele.
Se siete interessati vi consigliamo di parteciparvi la sera prima della vostra visita, o perderà un po’ di magia.
Noi abbiamo sentito persone che si lamentavano del fatto che tale visita perdesse molta magia a causa del vociare della gente e delle luci molto anni 80, e in effetti non abbiamo approfondito.
In questo tour il sito viene invaso da un grandissimo numero di turisti, perché non c’è nessun limite al numero di biglietti in vendita: l’affollamento è qualcosa di cui facciamo volentieri a meno.
Altri ne sono tornati invece entusiasti, verificate il sito ufficiale per prezzi, orari e giorni.
I nostri consigli
Come vestirsi e cosa non dimenticare
Il sole a Petra è terribile e se non volete tornare a casa con una bella insolazione sarebbe meglio evitare shorts e canotta e optare invece per abiti di cotone o lino leggeri che coprano dai raggi solari per non farvi perdere troppo liquidi a causa della sudorazione.
Un paio di bermuda leggeri in cotone dai colori chiari con una t-shirt o una camicia leggera sono l’ideale per non sudare e non scottarsi. Attenzione alle differenze di temperatura mattutine e serali, prevedete una felpa o un cardigan in base alla stagione.
In inverno una giacca o un kway possono essere utili.
Un buon paio di scarpe comode, meglio se da trekking, sono l’ideale per salire i gradini scivolosi in sicurezza. Meglio evitare sandali e infradito se non volete procurarvi una distorsione della caviglia a causa del terreno sconnesso.
Non dimenticate crema solare, cappellino, occhiali da sole e tanto burrocacao.
L’acqua potrete acquistarla anche in loco, magari usate una borraccia termica per mantenerla fresca.
Quale guida turistica scegliere
Rispetto alla Lonely Planet, la Rough Guide della Giordania si è fatta scegliere immediatamente: forniva tantissime nozioni storiche e anche bibliche, che per il nostro viaggio si sono rivelate preziose.
Inoltre la parte su Petra era più dettagliata e chiara, spiegata in modo più esaustivo, con più nozioni storiche, mappe dettagliate e suggerimenti.
Noi ve la consigliamo.
Spero di avervi dato delle informazioni utili per la vostra visita di Petra.
Se avete domande non esitate a scrivere nei commenti.
Asinelli no… direi, se non per accompagnare un turista. Gli asinelli di Petra sono tra i più sfruttati al mondo e ci sono un sacco di associazioni che stanno provando a portarli via per salvarli.
Intendi che gli asinelli di Petra sono sfruttati anche per altre cose? Non conoscevo la questione grazie Giovy per averlo menzionato.
Anche io mi sono innamorata di Petra vedendo Indiana Jones e l’ultima crociata. Spero anche io di esaudire questo sogno. Prenderò sicuramente spunto dal tuo articolo.
Ciao Annalisa, mi fa piacere che tu lo abbia trovato utile, per qualunque domanda sono qui.
Anche noi viaggiamo sempre organizzandoci da soli, quindi questa mini guida è davvero utile per chi visiterà la città!
Ciao Irene, sì lo scopo era dare una mano a chi come noi visita in fai da te, sono felice che lo trovi utile.
Le tue foto sono semplicemente sublimi. I miei cugini sono tornati proprio la settimana scorsa da Petra. Non avranno foto altrettanto belle, ma sono tornati più ricchi, più emozionati di quando sono partiti. Incontrare la gente modesta del posto, gli animali in condizioni non proprio felici, l’ospitalità… ne parlano di un gran bene e non vedo l’ora di andare anch’io
Grazie Annalisa 🙂 dopotutto il sito deve il suo nome proprio alle foto ;P. Foto a parte, sono certa che tutti tornino dalla Giordania così emozionati e arricchiti, noi stessi abbiamo amato moltissimo questo paese.
Farò leggere questo articolo anche a mio marito che vorrebbe tanto andare a Petra, organizzandoci la visita da soli.
Se avete domande sono qui 😉
Beh, chi non desidera visitare Petra da quando ha visto “Indiana Jones e l’ultima Crociata”?! 😅
Ottimi i vostri consigli, li terrò cari se mai riuscirò ad andarci!
Vedrai che ce la farai 🙂 in caso sono qui 😉
Questo è il post dedicato a Petra più bello e completo che abbia mai letto. Informazioni utili, foto strepitose e tanti consigli che non avevo trovato da nessun’altra parte. Grazie davvero.
Grazie Raffi! Era proprio lo scopo dell’articolo, obiettivo raggiunto allora 🙂
Complimenti, questo post è davvero molto ben fatto. Perfetto per chi ha bisogno di sapere tutto, come me che in Giordania non ci sono mai stata. Mi piacerebbe moltissimo, forse avrò un po’ di giorni di ferie a giugno, sperando che non sia troppo caldo!
Il caldo ci sarà ma non ti impedirà di godere della visita. In compenso il sito potrebbe essere un pochino meno affollato rispetto ai mesi di luglio e agosto.
Un viaggio davvero molto molto in alto sulla mia lista. Al momento per situazioni personali devo rimandare, altrimenti ci stavo pensando per capodanno. Le tue foto sono spettacolari!
Ti auguro di poterlo organizzare prestissimo allora! Se hai dubbi e domande non esitare a scrivere.
Da anni sogno di visitare Petra (nella mia Travel Wishlist uno dei primi posti è occupato da un bel viaggio on the road in Giordania) e dopo aver letto questo tuo dettagliato articolo e visto le tue meravigliose foto, il desiderio di partire è di gran lunga aumentato. Vorrei tanto riuscire ad organizzare un bel viaggio in Giordania per l’autunno dell’anno prossimo, ma non so come sarò messa con il lavoro… vedremo, intanto ho sognato un po’ con il tuo post 🙂
Sognare fa sempre bene, soprattutto perché molti sogni poi si avverano! Ti auguro di poter organizzare il tour che sogni, anzi, se hai bisogno sono qui!
Ho notato che in moltissimi hanno scelto Petra come meta di viaggio. Sicuramente i paesaggi sembrano mozzafiato, tra l’altro sei stata davvero molto informativa su tutto. Un post ben scritto, complimenti.
Ciao Veronica, sì è vero, ho notato anch’io che la Giordania è molto gettonata in questo ultimo periodo, ecco perché mi sono decisa finalmente a scrivere di Petra.
Io non oso immaginare cosa possa significare vederla dal vivo. Ogni volta che leggo un racconto o vedo le foto sento gli occhi brillare. Dal vivo, non posso minimamente pensare che emozione sarebbe! Grazie per i tanti dettagli in questa guida!
Petra è davvero emozionante, anche più di quello ci si aspetta, noi siamo tornati entusiasti dalla Giordania.
Con Petra devo ancora fare pace, proprio per il modo in cui vengono trattati gli animali da soma. Per arrivare al Monastero, ci sono tante strade, anche percorribili con le Jeep, senza usare gli asini e rovinare gli scalini dei nabatei. Basta chiedere all’albergo 😉
Eh purtroppo in tutto il mondo arabo gli asini non hanno riposo, anche in Marocco se ne vedono di tutti i colori.
Che scatti ragazzi! Tra l’altro sembra proprio la destinazione del momento! Ho la bacheca di Facebook con solo foto di Petra! Leggendo il tuo articolo però mi sono resa conto che Ryanair forse non viene proprio in soccorso per un weekend…l’aeroporto di Amman dista davvero tre ore in auto?
Anche quella di Instagram ne è piena! Aqaba sono 2 ore però 😉
Foto davvero meravigliose, sogno da un po’ di visitare Petra e il tuo post mi sarà molto utile.
Mi fa piacere, se hai bisogno scrivimi pure qui 🙂
Proprio ieri ho terminato la prima stagione di una serie su Netflix. Si chiama Jinn ed è interamente ambientata a Petra. Guardando le vostre fotografie, bellissime, ho rivissuto scene della serie.
Asinelli, no. Avete fatto bene a suggerire di andare a piedi.
Interamente ambientata a Petra? Non la conoscevo! Grazie per l’info.
Petra… Vista 2 volte e non basta. Spero di rivederla nel 2020, con un giovanissimo compagno di viaggio. Non credo riuscirà ad arrivare al monastero, ma l’altura dei sacrifici secondo te è fattibile? Ha un’autonomia di circa 2 ore… quindi 1 ora per raggiungere e passare il siq, poi me ne rimane una
Ciao Augusta, se l’autonomia è solo di due ore allora sì, potreste riuscire a salire sul Sacrificio, non è una lunga salita.
Leggendo la tua introduzione ho esclamato “Alessandretta!” come Sean Connery, so che capirai. 🙂 Hai fatto un articolo preziosissimo con foto spaziali, forse le più belle che abbia mai visto di quella zona che vorrei tanto visitare. Complimenti!
Capisco benissimo!! Grazie per i complimenti 🙂
Petra era un mio sogno da molto tempo e l’ho realizzato quest’anno. L’emozione è stata enorme!
Fa bene realizzare i propri sogni 🙂 Emozione sicuramente a mille!
Petra è da tempo sulla mia lista dei desideri solo che ultimamente è diventata così turistica che inizia a perdere parte del suo fascino. Non mi piacciono i luoghi così commerciali, capisco che gli abitanti vivano di turismo ma forse dovrebbe essere un po’ più controllato.
Certamente non è piacevole visitare luoghi presi ogni giorno d’assalto da migliaia di turisti, sarebbe meglio visitarli in bassa stagione per trovare meno folla e goderseli di più.
Secondo me prima o poi stabiliranno un limite di visitatori, come è stato fatto per Machu Picchu in Perù.
Non ci crederai ma mi sono innamorata di Petra per il tuo stesso motivo! Il tuo post è stato un viaggio virtuale, ci voleva proprio! Mi sa che ancora per qualche tempo rimarrà sulla lista dei viaggi da fare!
Petra è magica, non si può non amarla!
Petra la vedo sempre in foto su instagram e video su youtube, ho ultimamente visto un documentario di national geographic, e la voglia di visitarla cresce sempre di più. Sarà una delle mete che andremo appena si potrà viaggiare liberamente nuovamente.
Petra è davvero una grandissima meraviglia, soprattutto per degli appassionati di Indiana Jones come noi. La Giordania in generale comunque è un bellissimo paese denso di attrattive.
Un post che contiene tutte le informazioni che possono servire per visitare Petra, per non tralasciare nulla. Molto utili anche i consigli sull’abbigliamento, dato che con le temperature simile è meglio non arrivare impreparati. Ecco, a questo proposito, non potrei mai visitare Petra in estate perché non sopporto il caldo e penso che starei proprio male, senza riuscire a godermi la visita.
Un luogo che sembra davvero magico.
Ma infatti noi ci siamo stati a fine maggio, e comunque abbiamo letteralmente boccheggiato! Non la consiglierei mai in estate, davvero proibitiva, soprattutto per tutti i trekking da fare sotto il sole implacabile.