Danze tradizionali asiatiche: guida alla danza Apsara cambogiana
Aggiornato il 3 Ottobre 2021 da Sara
Fra i bassorilievi più affascinanti che si possono ammirare sulle mura dei templi di Angkor, non potrete non notare sagome di fanciulle in varie pose con elaborati copricapi: sono le apsaras, interpreti della danza apsara cambogiana.
Osservando queste sculture nella fredda roccia potreste immaginarle danzare proprio lì di fronte a voi. Ma non è solo immaginazione, la danza apsara è, ora più che mai, parte integrante della cultura cambogiana, e non dovreste perdere l’occasione di assistere a una rappresentazione.
La danza apsara è soprattutto una riacquisizione di radici da parte del popolo cambogiano, nonostante il tentativo di Pol Pot di sradicarla dalla società.
Ma vediamo cos’è, qual è il suo significato, qual è la sua storia e dove la potete ammirare in tutto il suo splendore.
Cosa sono le Apsara
Secondo la mitologia indù e buddista, le Apsaras sono delle creature, delle ninfe celesti, discese sulla terra per offrire ai re e prima ancora, agli dei, la loro danza magica.
Dal sanscrito “colei che si muove nelle acque”, le apsara erano ritenuti degli esseri estremamente potenti, nessuno poteva resistere al loro fascino. Infatti venivano usate anche per sedurre dei mortali considerati pericolosi dagli dei.
Secondo la leggenda nacquero dalla Zangolatura dell’Oceano di Latte. Questa storia della mitologia indù è narrata su un bassorilievo di 49 metri sulle pareti dell’Angkor Wat.
Gli khmer furono i primi ad usare le Apsaras come motivo decorativo: nei templi di Angkor sono raffigurate migliaia di volte in pose sempre diverse.
Con i piedi nudi a terra e le braccia in aria, le Apsaras rappresentano il punto di connessione fra la terra e il cielo.
La storia della Danza Apsara
Secondo la leggenda, il re di Angkor Jayavarman II, all’inizio del IX secolo, ricevette il regno da Indra, re degli dei, insieme a danzatrici Apsaras per insegnare tale arte al suo popolo.
Ci sono prove che testimoniano la nascita della danza Apsara già dal VII secolo.
Angkor fu poi la capitale dell’Impero Khmer per 600 anni e sul solo tempio di Angkor Wat ci sono quasi 2000 raffigurazioni.
Le ballerine di corte ai tempi di Jayavarman VII, il creatore del Ta Prohm e del Bayon, erano più di 3000: la danza apsara era riservata unicamente al re.
Era usata come danza sacra, come rituale di stato, scandiva la vita religiosa della famiglia reale e veniva usata nei riti propiziatori per ottenere buoni raccolti. Tutto questo per secoli.
Tanta era la stima per le apsara che, alla conquista di Angkor da parte dei siamesi, un corpo di danzatrici venne portato in Thailandia.
La Danza Apsara in Europa
Si ha notizia che anche in Europa fu possibile ammirare le danzatrici apsara cambogiane. All’Esposizione Coloniale di Marsiglia nel 1906 il re Sisowath arrivò dalla Cambogia con il suo seguito di ballerine del corpo di ballo di corte.
In quell’occasione il famoso pittore Auguste Rodin rimarrà talmente estasiato dai movimenti dolci e aggraziati delle ballerine, da farne più di 150 disegni in una sola settimana.
I khmer rossi e la Danza Apsara
Tutta questa bellezza verrà cancellata in soli 4 anni.
Fra il 1975 e il 1979, sotto la tragica dittatura dei Khmer rossi, il 90% dei danzatori e musicisti cambogiani, come pure tutte le altre persone identificate come “artisti”, verrà eliminato, cancellato. Come se non fosse mai esistito.
Nessuna foto, nessun ricordo, nessuna memoria storica, perché tradizionalmente trasmessa oralmente, da una generazione all’altra.
I pochi superstiti si riuniranno poi timidamente nel 1988 per il primo spettacolo di danza organizzato dopo Pol Pot dal nuovo Ministero della Cultura.
Balleranno fra le lacrime del pubblico, che credeva questa arte, come ogni altra, totalmente andata perduta per sempre, insieme ai loro cari.
Balleranno senza abiti di scena, senza coreografie, senza maschere, senza gli strumenti originali, ma solo con la gioia di ritrovare la loro arte che sembrava perduta. Con la gioia di ritrovare altri artisti come loro sopravvissuti al genocidio.
La Danza Apsara Patrimonio Unesco
La danza Apsara, risuscitata per miracolo, verrà completata tramite le posizioni raffigurate nei bassorilievi dei templi e trasmessa dai superstiti alle nuove generazioni.
Ora è più fiorente che mai. È stata inserita nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO dal 2008.
Apprendere la danza apsara è un sogno che si avvera per molte bambine, finalmente libere di ballare ed esprimersi
La Danza Apsara
Viste le sue origini come danza per incantare i mortali grazie alla bellezza delle danzatrici, la danza apsara è una danza sinuosa, lenta e ipnotica.
Le danzatrici vengono addestrate fin da bambine perché occorrono molti anni per apprendere tutti i gesti.
È necessario anche acquisire la flessibilità delle mani in tenera età. Generalmente si inizia a 7 anni, occorrono poi 6 anni per apprendere tutte le posizioni e fino ad altri 6 anni per raggiungere la maturità artistica.
Ogni gesto, o posizione delle mani, ha un preciso significato per raccontare una storia. Si tratta addirittura di un alfabeto, costituito da 1165 gesti precisi, mentre le dita sinuose si allungano all’indietro in modo incredibile.
La successione dei gesti racconta la storia, parola per parola, fino a formare delle frasi.
È come se le mani stesse si sfogliassero, un petalo alla volta.
La preparazione allo spettacolo richiede anche 3 ore per trucco e vestizione.
I costumi
I costumi di scena di seta brillante usati dalle danzatrici non hanno ganci o bottoni.
Ad ogni rappresentazione vengono cuciti direttamente sul corpo, in modo che calzino perfettamente e siano ben aderenti, come una seconda pelle.
La gonna viene invece avvolta ai fianchi, drappeggiata e infine fissata in posizione dalla spessa cintura.
Vengono poi aggiunti splendidi monili dorati: collane, orecchini, bracciali e cavigliere.
Alla fine della vestizione viene posato e fissato il pesante copricapo: 2 chili.
Musica
Gli strumenti utilizzati per la musica apsara sono percussioni tradizionali.
Si tratta di piccoli gong, xilofoni, tamburi e sono considerati veicoli spirituali di questa danza antica e affascinante. Il loro nome collettivo è pinpeat.
Interpretazione
Diversamente dalla danza balinese, in cui le espressioni del viso sono parte integrante della danza, nella danza apsara il viso non deve esprimere nulla, deve essere immobile.
Sono infatti le mani che devono esprimere le emozioni.
Come afferma un maestro di danza:
Ridere con la bocca è umano, ridere con le mani è di origine divina.
Le mani sono lo strumento di recitazione e trasmissione di emozioni.
Il corpo invece oscilla delicatamente, tenendo la testa immobile, le ginocchia piegate, i piedi rivolti all’insù. Devono galleggiare sulle nuvole.
Le ballerine devono riprodurre voli di farfalle, o rettili sinuosi, pesci che guizzano o giunchi in balia del vento.
Proprio come nei bassorilievi immortalati nei templi di Angkor, accarezzati dagli alberi che li avvolgono, a ricordo eterno dell’unione fra uomo e natura, secondo la tradizione khmer.
Dove assistere alle rappresentazioni di danza apsara
Se siete a Siem Reap avrete varie possibilità per assistere a una rappresentazione di danza apsara.
Molti hotel a Siem Reap offrono spettacoli di danze tradizionali con cena.
Fra le possibili alternative possiamo menzionare:
Apsara Theatre
Si tratta del ristorante dell’hotel Angkor Village.
Offre frequenti rappresentazioni di musica e danze tradizionali a 27$ a persona compresa una cena servita.
Le recensioni si dividono sul prezzo, ritenuto troppo costoso rispetto ad altri posti. Ma soprattutto rispetto alla cena un pochino “nouvelle cuisine”, ma lo spettacolo viene generalmente apprezzato, anche la location è molto caratteristica.
Bambu Stage
Le rappresentazioni al Bambu Stage sembrano essere più “culturali”.
Alcuni dicono che ci sono danze ma quando siamo andati noi i programmi erano diversi. Magari chiedete informazioni.
Il prezzo è simile al precedente.
Smile of Angkor
Non ho sentito parlare bene dello Smile of Angkor. A parte il buffet improponibile, il prezzo dello show è molto alto, forse troppo.
La nostra scelta
Noi volevamo assistere a uno spettacolo di danza apsara ma senza spendere grosse cifre, abbiamo quindi optato per lo spettacolo al Koulen Restaurant II, che offre cena a buffet più spettacolo a 12$ bevande escluse.
Il locale è molto grande e con lunghissime tavolate solitamente prenotate in anticipo dai tour organizzati.
Di fronte, un palco rialzato: chi si trova in fondo alla sala vedrà da lontano ma la visibilità è buona quasi ovunque.
Il buffet
Servono pietanze soprattutto asiatiche/cinesi, non molto di nostro gradimento ma comunque non siamo rimasti con la fame.
Per non fare fila al buffet è necessario arrivare presto, massimo alle 18.00. In effetti è sempre pieno e alle 19.00 inizia lo spettacolo.
Come scegliere i posti migliori
La visibilità è abbastanza buona dappertutto, ma visto che le lunghe tavolate centrali sono riservate ai gruppi dei tour operator, noi avremmo dovuto sederci eccessivamente lontano.
Noi invece volevamo essere proprio sotto al palco, e ci sono 3 o 4 tavolini da 2/3 persone massimo proprio sotto. Così al mattino ci siamo recati direttamente di persona al ristorante per vedere quale tavolo poter prenotare per la sera stessa oppure la successiva in base alla disponibilità di posti.
Per fortuna un tavolino leggermente laterale da 2/3 persone sotto al palco era libero. Così l’abbiamo bloccato compilando un modulo, senza acconto, per la sera stessa.
Tutte le foto sono state prese da lì, comodamente seduti e soprattutto senza nessuno davanti!
Lo spettacolo
Lo spettacolo ci ha davvero incantati, i ballerini e le ballerine erano bravissimi e bellissimi!
Anche mio marito, che normalmente non ama questi spettacoli, era ipnotizzato.
La visuale poi era stupenda, non c’era assolutamente nessuno davanti a noi e abbiamo potuto filmare e fotografare a piacimento.
12$ ben spesi.
E voi conoscevate la danza apsara? L’avete mai vista? Vi è piaciuta?
Diteci tutto nei commenti.
Non conoscevo questa danza ma avevo visto le figure che la rappresentavano in antichità. Bellissimo leggere della sua storia, le vicissitudini e come viene imparata 😍
Ciao Ilaria, sì anche io ne sono rimasta affascinata. Ma soprattutto commossa per il periodo buio che ha passato. Ho immaginato che gioia per una popolazione ritrovare le sue radici nelle sue espressioni artistiche, che sembravano perdute.
Sono stata ad Angkor, ma non conoscevo la storia di queste danze. Sono felice che in qualche modo sia riuscita a rinascere questa cultura dopo il funesto passato di questa nazione 🙁
Sì, ci credi che mentre scrivevo l’articolo mi commuovevo da sola?? 🙁
Che bello questo post e che belle le foto. Mi hai raccontato qualcosa che non sapevo e che non immaginavo. L’ho letto e riletto due volte per ricordare tutto e farlo diventare un po’ mio. Grazie.
la cosa che mi è piaciuta di più? “ridere con le mani è divino”
Sì questa danza ha una storia che mi ha commossa tanto e sono felice di averla condivisa.
Adoro leggere di miti leggende ed usanze ancora più quando sono legati a danze evocative e agli dei. Ogni popolo racchiude in sé usanze e tradizioni ricche di energia e mistero che mai conosceremo sino in fondo
Ciao Silvia, questo è sicuro, ma anche solo per quel poco è affascinante.
Non ho mai visto le danze cambogiane purtroppo. Ho visto balli a Bali e in Thailandia e mi sono piaciuti molto però.
Lo stile è quasi simile in effetti, a parte qualche particolare. Magari la prossima volta che sarai in zona, magari molto presto! 🙂
Vedere le danze tipiche di un popolo è sempre un’esperienza da fare! Io la feci a Bali, forse però lo spettacolo durò davvero troppo! Dopo un’ora e mezza uscimmo dal teatro stremate!
Certo quando diventa troppo lungo è pesante, ma forse dipende anche dalla varietà oppure se danze e ritmo sono sempre uguali. Il bello dello spettacolo che abbiamo visto noi è che ci è sembrato pure corto!
Le danze asiatiche mi affascinano da sempre. Ho sempre notato sulle pareti figure femminili che ballano, sono davvero spettacolari viste di persona.
Spettacolari e soprattutto ipnotiche.
Oltre alle danze nei ristoranti, a me è capitato di vedere il Balletto reale cambogiano, un esperienza magnifica. Mi sono procurato un bel libro sull’argomento: “Teatro e danza in Cambogia”. questa danza è un vero e proprio rituale religioso!
Che meraviglia! Dev’essere un’esperienza indimenticabile! Grazie per aver condiviso un libro da consigliare a chi vuole approfondire.
Non conoscevo la danza Apsara ed ero incuriosita dopo aver visitato i templi di Angkor Wat. Abbiamo partecipato ad una cena con teatro e danza al costo di 18 dollari a persona escluso bevande ed è valsa la pena.Lo Consiglio.La mobilità delle dita delle mani e piedi lascia senza parole tanto da pensare ci siamo lunghi allenamenti da fare fin da tenera età.Una danza lenta piacevole e ritmata da musica dal vivo con strumenti tradizionali e voce .Da non perdere .
Ciao Maura, concordo totalmente con te, anche noi abbiamo adorato e la consigliamo.