Due giorni in Camargue: guida alla visita
Aggiornato il 28 Maggio 2022 da Sara
Fra le zone naturalistiche più belle della Provenza, la Camargue si distingue per il suo bellissimo ecosistema. Fra tori, cavalli selvaggi, fenicotteri e altri volatili, non ci sarà da annoiarsi. Ma come organizzare due giorni in Camargue?
Venite con noi a visitare questo Parco Naturale Regionale.
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Perché la Camargue
Nella nostra mente la Camargue è da sempre associata ad immagini di natura selvaggia.
Ancora ricordo vividamente un libro facente parte dell’antologia delle elementari, che mi fece imprimere a fuoco il nome Camargue.
Là dove soffia il Mistral è il titolo del romanzo di Giovanna Righini Ricci che tanto mi fece sognare da piccola.
Fra stagni e paludi, fra allevatori di tori e cavalli, fra amore per la terra e per le tradizioni, nella mia mente di bambina la Camargue si delineava come una regione ancora molto selvaggia.
Insomma le aspettative erano alte e la Camargue non delude: laguna, terra e mare si fondono in un unicuum assolutamente da visitare.
Parliamo della Camargue
Stiamo parlando di un Parco Naturale Regionale istituito nel 1970.
101 000 ettari di sabbia, paludi, stagni, risaie, canneti e boschi, insomma, natura allo stato puro, assolutamente da proteggere e conservare.
Fra l’altro, la Camargue possiamo dire che è un’isola, separata dal resto della Francia dai due bracci del delta del Rodano.
Si tratta di un territorio ostile, domato solo in seguito alla costruzione di argini nel XIX secolo e canalizzato per poter essere abitato, coltivato, reso idoneo per la pesca.
Chilometri di sentieri si immergono in questo territorio, molti dei quali non segnalati, occorre quindi stare attenti o munirsi di una mappa.
Quanto tempo dedicare alla Camargue
Fermo restando che anche in una giornata, correndo, potreste vedere qualcosa, la Camargue è una zona così varia ed estesa che noi crediamo che per apprezzarla al meglio sia necessario dedicarle almeno 2 giorni, o almeno 1 giorno e mezzo.
Perché diciamo così?
Intanto si estende in un vasto territorio che non è percorribile da parte a parte così velocemente.
Inoltre, soprattutto in alcune aree, l’esplorazione a piedi è la cosa migliore e l’osservazione della fauna locale può prendervi molto tempo se decidete di approfondire.
Volendo, potreste dedicare anche una mezza giornata ad Arles, ma dipende tutto dai vostri ritmi e interessi.
Quando visitare la Camargue
Possiamo dire che non esiste una stagione ideale, fatto salvo forse il periodo primaverile.
In estate e fino a novembre gli insetti, e soprattutto le zanzare, sono molto aggressivi, mentre in autunno e in inverno le temperature possono essere rigide.
Noi abbiamo visitato la zona all’inizio di luglio e sicuramente il caldo si fa sentire.
Come arrivare
Sicuramente l’auto è il mezzo di trasporto ideale per potersi muovere in autonomia.
Quello che ci sentiamo di consigliarvi è: una volta arrivati in prossimità, lasciate stare le autostrade e fate le statali lungo la costa.
Se arrivate da est, passare da Martigues sarà una buona opzione per una brevissima visita di questo villaggio di pescatori ancora pressoché intatto.
Da qui, poi, la strada a volte viene interrotta dal mare, con dei traghetti che fanno la spola fra le rive: un’esperienza sicuramente insolita.
Se arrivate da ovest invece, date precedenza a Aigues Mortes, di cui parleremo.
Come visitare la zona
Non c’è che l’imbarazzo della scelta qui.
Fra kayak, biciclette, escursioni a cavallo, safari in jeep e gite fluviali non potrete annoiarvi!
Due giorni in Camargue: come organizzare la visita
La Camargue è sostanzialmente divisa in due dal grandissimo Etang de Vaccares, una laguna che fra l’altro è chiusa alle visite.
In base alla vostra posizione di partenza, dovrete decidere se visitare prima la parte est o la parte ovest, che sono le due macroaree in cui divideremo la regione ai fini della pianificazione del giro.
La zona ovest della Camargue
Si può dire che la zona ovest sia quella indubbiamente più affollata.
Il suo centro principale è Saintes-Maries-de-la-Mer, una località di villeggiatura forse un po’ hippy, ma dove si mangia un ottimo pesce.
Da qui partono le gite fluviali lungo il Rodano, con la possibilità di avvistare tori, cavalli e uccelli di varie specie.
Verificate gli orari di partenza direttamente sul sito Les 4 Maries in modo da poter organizzare la vostra giornata di conseguenza.
Parc Ornithologique Port de Gau
Da questo lato della Camargue è d’obbligo anche visitare il Parc Onithologique Port de Gau.
Questo parco è dedicato perlopiù ai fenicotteri, ma è dimora anche di altre specie di uccelli, come garzette, pernici di mare, gabbiani, falchi di palude, fistioni.
Si tratta di un bel percorso intorno alle lagune, il parco è poi disseminato di pannelli esplicativi sulla fauna e flora locale, ma anche di postazioni sopraelevate per l’osservazione degli uccelli.
A dire la verità basta inoltrarsi fra le paludi per osservare molte specie, ma noi abbiamo preferito il percorso guidato.
La Digue à la Mer
Se per passare a est in auto è necessario fare tutto il giro, una diga permette l’impresa agli escursionisti più intrepidi.
La Digue à la mer, si estende per 12 km a sbarramento del mare.
È quindi possibile arrivare a piedi o i mountain bike da Saintes Maries de la Mer fino a Salin de Giraud in circa 30 km.
C’è modo di arrivare in auto al faro della Gacholle per poi proseguire a piedi per qualche chilometro lungo questo stretto sentiero, sicuramente molto particolare.
Attenzione: non esistono punti di ristoro.
Aigues Mortes
Pur non essendo propriamente nel triangolo della Camargue, ma bensì nel Gard, si tende a inserire la visita di Aigues Mortes all’interno degli itinerari di visita.
Aigues Mortes merita davvero: fondata a metà del XIII secolo, Aigues Mortes colpisce per le sue alte mura in pietra nel bel mezzo di un territorio paludoso.
Verso sud, infatti, si estendono le Salins du Midi, che estraggono il sale ancora col metodo tradizionale.
Queste saline possono essere visitate con tour in trenino o in bici, entrambi a pagamento e da prenotare per tempo.
Passeggiare all’interno delle mura è un piacere, fra ristoranti, negozietti di souvenir, caffè e bar, sarà come entrare in una nuova dimensione allegra e festosa.
Dalla duecentesca Tour de Constance è possibile salire sui bastioni della città per ammirare il panorama circostante: calcolate circa 1 ora per 1,6 km di mura.
Di sera poi, quando si accendono le luci, Aigues Mortes è semplicemente splendida: da non perdere!
A nord dell’Etang de Vaccares
Qui trovate il Musée de la Camargue, vicino a un centro informazioni.
Il museo mostra storia, tradizioni e vita quotidiana degli abitanti di questa regione.
Da qui un sentiero di 3,5 km si inoltra nei terreni portandovi ad osservare gli antichi casali provenzali e poi fino a una torretta sopraelevata da qui osservare il tutto.
La zona est della Camargue
Avventurandovi qui, noterete che questa zona è meno visitata della sua controparte a ovest.
Meglio così per chi desidera tranquillità.
L’attività principale di questa zona è la produzione di sale, già attiva in epoca romana nel I secolo a.C.
Oggi la Camargue ha un primato nella produzione di sale: è addirittura uno dei maggiori al mondo.
Salin de Giraud
Tra marzo e settembre i bacini di decantazione di queste saline assumono varie colorazioni in base al livello di evaporazione.
In alcuni periodi l’acqua è addirittura di colora rosa acceso, un vero spettacolo per gli occhi.
Proseguendo verso il mare dovreste trovare anche un punto panoramico per ammirare l’effetto d’insieme su questi 110 km2 di saline.
Noi ci siamo invece fermati ad osservare la stazione di pompaggio dell’acqua di mare, che forma una densa schiuma, molto particolare, che in realtà è indicativa dello stato di salute (positivo) del mare e non il contrario.
Domaine de la Palissade
In questo rifugio naturale dedicato alla tutela delle specie autoctone un sentiero di 9 km attraversa le aree di nidificazione di anatre e fenicotteri. Ne troverete anche uno da 1,5 km.
Qui in particolare si effettuano escursioni didattiche a cavallo.
Altro
A poca distanza troverete anche la spiaggia di Piémanson, da dove è possibile raggiungere il faro di Faraman in 8 km.
Tutta la zona verso il mare è dominata dalle dune e la sua particolare flora, ma anche le zone circostanti i vari stagni possono essere interessanti per avvistare gli animali.
In zona, poi, nella stagione giusta sarete estasiati di fronte a immensi campi di girasoli a perdita d’occhio: un vero spettacolo!
Insomma, la Camargue è tutta da esplorare!
Informazioni utili
L’informazione più utile qui è: dotarsi assolutamente di repellenti contro le zanzare, che sono davvero fameliche!
Vedi anche: I 5 luoghi più instagrammabili della Provenza
Ci hai affascinato con questa guida della Camargue! Non ci siamo mai stati ma ci ispira tantissimo! Sono splendide le saline di Giraud e poi i cavalli selvatici e i fenicotteri ci fanno impazzire!
La Camargue è davvero una zona meravigliosa e densa di attrattive, in effetti meriterebbe anche più di 2 giorni 🙂