Visitare i “Castelli del Deserto”: insolita Giordania
Aggiornato il 18 Aprile 2021 da Sara
Con la nostra fidata auto a noleggio siamo pronti per uscire dai percorsi più battuti di questo tour giordano e perderci all’orizzonte delle strade verso L’Iraq per visitare i cosiddetti “Castelli del Deserto” della Giordania.
Il deserto giordano custodisce infatti delle vestigia del passato ancora ottimamente conservate e noi siamo pronti per scoprirle.
Passeggiando nei cortili e all’interno di queste costruzioni sembra di tornare indietro nel tempo.
Grazie ad alcuni affreschi è possibile immergersi nella vita quotidiana di quel tempo, visualizzare con gli occhi della fantasia chi li abitava, le attività che si svolgevano.
I meravigliosi mosaici sulle pavimentazioni, poi, danno un’idea della cura nel costruirli.
Venite con noi a visitare i “Castelli del Deserto”.
CONTENUTI DELL'ARTICOLO
Visitare i “Castelli del Deserto”: cosa sono
Si pensa che queste costruzioni risalgano alla dinastia omayyade del VII secolo: i califfi di Damasco si fecero erigere queste palazzine di caccia o caravanserragli probabilmente per fuggire dalla vita di città ma godendo di tutti gli agi e le comodità.
Si pensa anche che fossero dei luoghi “neutrali” in cui i capi dei clan locali potessero incontrarsi coi califfi per discutere le questioni relative ai loro territori.
Visitare i “Castelli del Deserto”: dove si trovano
I “Castelli del Deserto” sono distribuiti lungo un circuito ad anello di circa 250 chilometri immediatamente a est della capitale Amman.
Purtroppo non ci sono mezzi pubblici che fanno tutto questo circuito.
Sarà quindi necessario noleggiare un’auto o un taxi oppure partecipare a un’escursione organizzata.
Visitare i “Castelli del Deserto”: itinerario in auto
Noi siamo amanti del fai da te quindi la decisione è presto presa: ovviamente auto a noleggio!
Le indicazioni sono sufficientemente chiare, le strade sono in buono stato e anche poco trafficate, inoltre non va sottovalutata la libertà di poter visitare ogni sito a piacimento senza limiti di tempo.
Noi facciamo base a Madaba e da qui decidiamo di imboccare l’itinerario in senso antiorario.
In circa 50 chilometri raggiungiamo il primo. Vediamoli tutti.
Per il noleggio auto vedi anche: Come organizzare un viaggio in Giordania fai da te
Qasr al-Kharana
Già da lontano ci colpisce la sua imponenza, è davvero massiccio.
Ha pianta quadrata e un cortile interno, molto ben conservato.
Grazie alla sua posizione all’incrocio di molte piste del deserto si pensa che ospitasse gli incontri fra i califfi omayyadi e i capi beduini locali.
Si pensa anche che fungesse da terreno neutrale dove i clan nomadi rivali potessero deporre le armi e discutere, ma sono tutte ipotesi perché il suo vero uso non è ancora stato accertato.
Ci godiamo la grande pace e il silenzio di questo luogo esplorandolo con calma.
Da fuori sembra un edificio grosso e imponente, ma in realtà il cortile è piccolo.
Notiamo la lunga fessura che corre sopra al piano terra e infatti scopriamo che il cortile era parzialmente coperto da un portico che al primo piano ospitava dei corridoi e schermava dal sole cocente del deserto.
Si può poi salire anche al piano di sopra tramite degli scalini e infine sul tetto per ammirare la pianura a perdita d’occhio.
Siamo pronti per riprendere l’auto e dirigerci verso la seconda tappa della giornata, a 15 chilometri di distanza.
Qusayr Amra
Dal parcheggio segnalato percorriamo a piedi un sentiero di circa 15 minuti fino a vederlo in lontananza.
Qusayr Amra è una costruzione molto particolare, probabilmente uno stabilimento termale in cui i califfi omayyadi venivano a rilassarsi lontano da occhi indiscreti.
L’interno è splendidamente decorato da affreschi raffiguranti la vita quotidiana a corte, sia realistici che fantasiosi, ma anche la celebrazione di vittorie militari e raffigurazione dei mestieri dell’epoca.
Facciamo la conoscenza di una squadra di restauratori italiani del Ministero dei Beni Culturali che sono in loco per occuparsi degli affreschi.
Ci spiegano brevemente il loro metodo di restauro, puntualizzando che questo “castello” è attualmente inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Purtroppo non è possibile visitare tutte le sale a causa dei lavori, ma le navate del corpo centrale sono ben visibili.
Possiamo osservare anche il complesso termale, affrescato con uno stile leggermente diverso.
Si inizia con lo spogliatoio per passare al frigidarium e al tepidarium. La sala successiva, dal tetto a cupola, è il calidarium, la sala del vapore, decorata da affreschi sulle costellazioni. A fianco si trova la fornace che si occupava di riscaldare l’acqua del vicino Wadi Butm.
Lasciato il Qusayr Amra, proseguiamo verso il paese di Azraq.
In viaggio verso Azraq
Questa è la tappa del nostro viaggio più vicina al confine con l’Iraq e ci sentiamo un po’ intimoriti dai cartelli stradali che indicano i chilometri che diminuiscono.
Ai lati della strada ci sono campi profughi dell’ONU a perdita d’occhio, inoltre poco più lontano 3 elicotteri continuano a fare avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, tutto il giorno: probabilmente pattugliano il confine.
Nonostante qui in Giordania possiamo stare assolutamente sicuri, questo ci mette un po’ di apprensione, unita anche a un po’ di emozione per essere qui, così “circondati” dalla polveriera del Medio Oriente.
Azraq è l’unica oasi della Giordania, unica riserva idrica di questa zona desertica, anche se purtroppo sta scomparendo a causa dell’eccessivo sfruttamento.
Qasr Azraq
In questo forte costruito dai Romani in roccia basaltica nera di origine vulcanica, Lawrence D’Arabia basò la sua attività durante la Rivolta Araba del 1917, ma prima di lui fu occupata dall’Impero ottomano.
Siamo molto colpiti dalle porte di ingresso, costituite da due ante di lastre di roccia da 1 a 3 tonnellate, ma coi cardini lubrificati che le fanno aprire e chiudere molto agevolmente.
Pensavamo di dare un’occhiata a quello che resta dell’oasi e dei suoi canneti ma è già passata da un pezzo l’ora di pranzo, abbiamo ancora un castello da visitare e siamo comunque a 100 km da Amman.
Imbocchiamo quindi la strada più a nord della precedente, per completare il percorso ad anello.
Anche qui i campi profughi sono uno dopo l’altro, e compare un nuovo cartello: insieme ad Amman stavolta i chilometri diminuiscono in direzione Siria. E’ troppo strano trovarsi qui.
Arriviamo finalmente alla nostra ultima tappa per questa giornata.
Qasr Al-Hallabat.
Parcheggiamo e risaliamo la collina a piedi per arrivare all’antica moschea ancora in piedi.
Qui un poliziotto di guardia ci apre la serratura di quella che era stata concepita come una palazzina di campagna con pavimenti a mosaico, una cappella e un monastero.
Un ingresso ad arco porta a un grande cortile, i pavimenti in mosaico sono bellissimi nonostante il tempo passato e da qui si domina tutta la vallata.
Informazioni pratiche
Ingresso: 3 JOD biglietto cumulativo per Amra, Azraq e Kharana.
Ingresso gratuito ad Hallabat
Orari: 8-18 (fino alle 16 in inverno)
Vedi anche: Itinerario in Giordania in 10 giorni fai da te