I templi megalitici di Malta: viaggio nella Malta antica
Aggiornato il 21 Novembre 2022 da Sara
Quando si pensa a Malta, spesso le prime immagini che vengono in mente sono quelle dei cavalieri di Malta, della sua storia medievale e rinascimentale. Eppure, in pochi sanno che Malta è famosa anche per le sue civiltà megalitiche, i famosi templi megalitici di Malta.
Si tratta di civiltà estremamente antiche, si parla di più di 5000 anni fa, che per prime hanno regalato a Malta l’aspetto che conosciamo.
Venite con noi in questo viaggio nella Malta più antica: i templi megalitici di Malta hanno davvero molto da raccontare e siamo certi che sapranno incuriosirvi.
Vedi anche: Malta in inverno: perché scegliere questa stagione e cosa fare
CONTENUTI DELL'ARTICOLO
I templi megalitici di Malta: cosa sono
Sono detti templi megalitici le strutture di pietra autoportanti più antiche del mondo, solitamente comprese fra il 4500 e il 3000 a.C., ben 1000 anni prima delle piramidi egizie.
A cosa servissero questi templi è una questione ancora dibattuta.
Quello che si sa è che tutti hanno caratteristiche costruttive simili:
- la posizione verso sud-est,
- la pianta a trifoglio con 3/5 camere circolari attorno all’asse centrale,
- i blocchi di pietra fino a 20 tonnellate,
- i fori e i buchi scavati nelle pietre, probabilmente come perni per porte o tende,
- pietre di forma sferica probabilmente usate per spostare i pesanti blocchi,
- statuette che raffigurano “donne grasse”, probabilmente legate al culto della fertilità,
- decorazioni particolari sulla pietra corallina o con gli interni intonacati e dipinti.
Eppure è come se questo fenomeno megalitico fosse rimasto confinato alla sola isola di Malta, senza ingerenze o influenze esterne e senza che abbia influenzato il mondo esterno.
Si pensa che fossero luoghi di culto per rituali religiosi.
I templi megalitici di Malta: quali sono
Gli studiosi ritengono che i più antichi siano quelli di Ta’Hgrat e Skorba, datati fra il 4500 e il 4100 a.C.
Quelli meglio conservati sono invece quelli di Ggantija a Gozo, Hagar Qim e Mnajdra a Malta, risalenti al periodo 3600-3000 a.C.
I templi di Tarxien sono invece i più articolati, poiché hanno subito dei rimaneggiamenti nel corso degli anni.
Dello stesso periodo abbiamo anche l’ipogeo di Hal Saflieni, che riprende alcune caratteristiche dei templi trasferendole nel sottosuolo, essendo una tomba sotterranea.
Ben 7 di questi templi sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Ggantija
Siamo a Gozo, la modernità del Visitor Center colpisce per il contrasto col sito vero e proprio.
La mostra permanente è incentrata sul Neolitico nella regione del Mediterraneo.
Fra elementi decorativi dei templi, riti funebri e oggetti usati per le sepolture ci si ritrova in mezzo a ciotole, gioielli e statuette scolpite nella globigerina, una pietra calcarea giallina abbastanza malleabile.
Qui i templi sono due, in origine uniti dietro a una facciata in comune. Datati a 200 anni di differenza circa, sono conservati in modo eccellente, incantano soprattutto per le loro proporzioni impressionanti: uno dei monoliti pesa ben 50 tonnellate!
Uno è più piccolo dell’altro, forse in allusione ad una coppia maschile e femminile.
Vedi anche: Cosa vedere a Gozo, le attrazioni da non perdere
Hagar Qim e Mnajdra
Questi templi sono sicuramente i più suggestivi e meglio conservati, sulla costa ovest di Malta.
La loro posizione in cima alle scogliere con vista sul mare è davvero impareggiabile.
Da una decina d’anni sono stati coperti da alcune tensostrutture per proteggerli dall’azione del sole e della pioggia.
Si inizia dal Visitor Center, con un’area interattiva molto interessante, completa di riproduzioni in scala ridotta dei templi megalitici, ma anche della loro posizione in base al sole, tramite luci particolari.
Hagar Qim
Il primo tempio è quello di Hagar Qim: la sua facciata è stata restaurata per dare l’idea dell’ingresso.
In questo caso la pianta non è precisa, ma solo con una serie di camere ovali collegate fra loro.
All’ingresso sud-est, fronte mare, ci si ritrova in un cortile interno coi pavimenti lastricati di massi megalitici.
La globigerina fu tagliata usando delle pietre dure, come l’ossidiana, anche se non si è certi del metodo di trasporto usato per gli enormi blocchi: forse grandi palle di pietra.
A sinistra, un altare scolpito (gli originali sono al museo archeologico), a destra una porta scavata in un masso megalitico.
Molto particolare doveva essere la lavorazione dei soffitti, con massi sfalsati.
Mnajdra
Mnajdra, 700 metri più in là, è più complesso: si tratta di tre templi l’uno di fianco all’altro con pianta trilobata ma diverso orientamento.
Questi tre templi sono di epoche diverse, fra il 3600 e il 3000 a.C.
Mnajdra è particolarmente interessante per i suoi allineamenti solari in occasione di solstizi ed equinozi.
Ad esempio il South Temple è costruito in modo che la sua porta principale sia allineata all’alba degli equinozi, mentre il sole dei solstizi illumina due particolari decorati della prima camera.
A Mnajdra la globigerina, usata negli interni, è affiancata dalla più dura pietra corallina, usata per i muri esterni.
Tarxien
Più irregolare dei precedenti, Tarxien è però più ricco ed elaborato.
In particolare di rilievi alle pareti e simboli: spirali, animali in processione, altari e bacini.
Diciamo che Tarxien è molto complesso pur non essendo spettacolare, quindi potrebbe deludere i non appassionati, tanto più che i reperti originali sono al Museo Nazionale di Archeologia de La Valletta.
I resti sono sparsi qua e là, non ci sono vere e proprie strutture, per apprezzarlo è necessario osservarne i particolari: i motivi scolpiti nella roccia.
Hal Saflieni
Menzioniamo in breve anche questo ipogeo, che traspone sottoterra gli stili megalitici che abbiamo visto per i templi.
In questo caso, le stanze sono state scavate a mano: un lavoro immane se si pensa che l’ipogeo si articola su ben 3 livelli, a 3 m, 5,50 e 10!
La sua superficie totale è di 2500 m2 e per poterlo visitare occorre prenotare con molto anticipo.
Sembra che il suo uso fosse misto fra un tempio e un cimitero, con ben 7000 tombe.
Informazioni utili
A parte Hal Saflieni, che potete prenotare sul sito dedicato al Booking di Heritage Malta, per gli altri siti non è necessario prenotare l’ingresso.
I siti osservano dei giorni di chiusura in occasione di alcune feste e gli orari di apertura variano in base alla stagione.
Approfittate delle audioguide ogni volta che vi è possibile per saperne di più su questi templi così particolari.
Vi lasciamo il link al sito ufficiale di Heritage Malta.
E voi avete mai visitato i templi megalitici di Malta?
Vi sono piaciuti?
Vedi anche: Il nostro itinerario invernale a Malta in 5 giorni
Malta è stato l’unico giretto fuori porta che siamo riusciti a fare in questo orribile 2020, gli unici 2 aerei che siamo riusciti a prendere in tutto l’anno, noi che eravamo abituati a volare ben di più!
Malta e Gozo mi sono piaciute molto e devo dire che i templi megalitici maltesi sono uno degli aspetti che mi hanno più affascinata! Avrei passato ore a girarli, non fosse stato per un certo freschino e vento micidiale di febbraio!
Beh dai, meglio 2 aerei che nessuno :P. Noi a dicembre abbiamo trovato temperature estremamente miti, magari ti piacerà ancora di più in primavera, tutta fiorita.
Sono andata a Malta con un low cost, con basse aspettative e anche un po’ di pregiudizio. Ho trovato un paese pieno di storia e fascino, con resti interessanti, statuette incantevoli (come la Sleeping Lady) e una cultura impressionante. E poi il fascino di “Il Trono di Spade” ha smosso la mia grande curiosità soprattutto per Gozo, che ho amato non appena sbarcata. Insomma, uno spettacolo!
Concordo pienamente con te, Paola. Noi più che con pregiudizi siamo partiti con nessuna aspettativa ma solo la voglia di aumentare un pochino la temperatura invernale milanese. Beh abbiamo trovato un clima stupendo e siamo davvero rimasti sorpresi dalla ricchezza culturale di queste isole.
Onestamente non sapevo nulla dei templi megalitici di Malta. Queste strutture che arrivano da così lontano nel tempo sono davvero cariche di fascino! Farò sicuramente un tour quando capiterò sull’isola.
Non sono effettivamente molto pubblicizzate, o almeno non quanto la più famosa Stonehenge, eppure meritano davvero una visita e non solo loro! Malta è tutta bella.
Ho visitato Malta l’anno scorso, l’ho adorata ma non ho avuto il tempo per vedere i luoghi elencati – anche se avevo incluso Tarxiem nel mio itinerario – ma gli spostamenti con i mezzi si sono rivelati troppo lunghi e ho dovuto rinunciare. Sarà per la prossima volta.
Sì effettivamente poter disporre di un mezzo proprio è il modo migliore per ottimizzare i tempi di spostamento. Sarà per la prossima! 🙂
Hai proprio ragione, questo è un aspetto di Malta che non viene mai menzionato. Io stessa non ne sapevo nulla, non ne ho mai sentito parlare e adesso quando andrò a Malta so che devo assolutamente considerare anche la Malta Megalitica.
Effettivamente non è la prima cosa che viene in mente quando si pensa a Malta, ma sono certa che ti piacerà anche questo aspetto maltese, davvero affascinante.
A Malta purtroppo abbiamo fatto toccata e fuga un paio di anni fa quindi non eravamo riusciti a vedere i templi megalitici, sicuramente se ci tornassi lì includerei nell’itinerario!
Sicuramente sono parte integrante del patrimonio maltese, ci saranno altre occasioni 😉
È da tantissimo tempo che sogno di andare a Malta, ma non avevo idea che esistessero templi megalitici nell’isola, mi hai aperto un mondo! Grazie delle dritte, ne terrò conto <3
In effetti non è una caratteristica molto conosciuta e prima di studiare la destinazione neanche io ne sapevo nulla, ma anche le catacombe di Rabat sono pazzesche.
In passato non avevo considerato Malta per un viaggio eppure, da qualche tempo a questa parte, man mano che scopro qualcosa in più, mi sembra incredibilmente affascinante.
Malta è stata una vera scoperta anche per noi, non l’avevamo mai presa seriamente in considerazione e invece è davvero bella e interessante.