Itinerario in Perù in 2 settimane in fai da te
Aggiornato il 28 Maggio 2022 da Sara
Ora che sappiamo come organizzare un viaggio in Perù, vediamo nel dettaglio il nostro itinerario in Perù in 2 settimane.
Si tratta di un itinerario base nel sud del Perù, la parte più conosciuta, in fai da te.
Naturalmente se avete più giorni è meglio, ma noi ci siamo accontentati così.
CONTENUTI DELL'ARTICOLO
Come è stato pensato
L’itinerario è stato pensato per minimizzare il mal di montagna, appositamente organizzato in senso antiorario con solo un ultimo volo Cusco-Lima alla fine del tour via terra.
Questa organizzazione ha permesso un’acclimatazione graduale e praticamente nessun disturbo causato dall’altitudine.
Vedi anche: Come organizzare un viaggio in Perù fai da te
Il nostro itinerario
Ecco il nostro itinerario in Perù fai da te di 2 settimane:
GIORNO 1: VOLO PER LIMA
Dopo aver fatto scalo a Miami, il nostro volo American Airlines atterra a Lima in serata, dove prendiamo un taxi già prenotato in anticipo per arrivare al nostro appartamento in zona Callao.
GIORNO 2: LIMA
Ha inizio la nostra esplorazione di Lima. Tramite l’app Easytaxi chiamiamo un taxi per Plaza San Martin.
Percorriamo Jiron de la Union fino a Plaza de Armas in tempo per ammirare un “concerto” della banda all’interno del Palacio del Gobierno. Segue la cerimonia del Cambio della Guardia alle note di El Condor Pasa.
Passeggiamo per il centro storico fino al Parque de la Muralla e il Mercado Central, dove pranziamo con il menù da 8 soles davanti a una telenovela insieme ad altri peruviani.
Fermiamo un taxi per andare nel quartiere di Miraflores dove passeggiamo fino a Parque del Amor. Dopo un po’ di relax vista oceano ci dirigiamo verso il centro commerciale Larcomar.
Siamo stanchi e torniamo in appartamento, ma avremmo potuto ancora visitare i quartieri di Barranco e San Isidro, vari siti archeologici e musei. Lima ha molto da offrire.
GIORNO 3: HUACACHINA
Con il pullman Cruz del Sur delle 7.00 ci dirigiamo verso Paracas, dove arriviamo in quasi 4 ore.
Qui prendiamo un trasporto verso Huacachina con l’aiuto della nostra guesthouse per rilassarci un po’ nella sua oasi.
Verso le 16.00 col sole un po’ meno forte prendiamo un Dunebuggy da 6 persone (vi consigliamo di evitare quelli da 10, sono molto meno divertenti) per fare una corsa adrenalinica nel deserto di Huacachina.
Il tour di 2 ore comprende anche la discesa in sandboarding dalle dune, bellissimo, e infine il tramonto nel deserto.
Alle 19.00 un nuovo pullman Cruz del Sur da Ica in circa un’ora ci riporta in serata a Paracas, dove pernottiamo alla Paracas Backpackers House.
GIORNO 4: TOUR BALLESTAS E RISERVA PARACAS
Alle 7.45 abbiamo l’appuntamento per recarci al porto di Paracas.
Da qui ci imbarchiamo per l’escursione alle Islas Ballestas.
Per prima cosa ammiriamo il Candelabro scavato su un costone della collina dopodiché ci dirigiamo verso le isole.
La barca aggira le isole per mostrare la gran varietà di creature che hanno eletto questa zona a loro dimora: migliaia di uccelli di diverse specie, fra cui anche cormorani, e poi pinguini, leoni marini, stelle marine.
Tornati al porto saliamo in auto per dirigerci verso la riserva di Paracas.
Nella prima tappa possiamo notare varie conchiglie fossili nella roccia. Purtroppo la Catedral è chiusa per lavori in corso, ma ammiriamo comunque la fascia costiera.
A pranzo arriviamo a Lagunillas dove facciamo scorpacciata di pesce al ristorante La Tia Fela.
Di ritorno a Paracas, alle 16.30 prendiamo il pullman di Cruz del Sur con destinazione Nazca, dove arriviamo intorno alle 21.00.
Qui un minivan di Aeroparacas (la compagnia con cui faremo il sorvolo delle Linee di Nazca) ci accompagna al nostro Hostal Buen Pastor.
GIORNO 5: NAZCA
Stamattina, rigorosamente a stomaco vuoto, ci attende il sobrevuelo delle Linee di Nazca con Aeroparacas, prenotato online dall’Italia.
Alle 7.30 viene a prenderci il minivan per portarci all’aeroporto Maria Reiche di Nazca dove, una volta espletate le formalità di imbarco, decolliamo sulla pampa peruviana.
Il nostro sobrevuelo di 30 minuti su un velivolo a 6 posti è sufficiente per vedere varie linee e geoglifi, affascinanti: la balena, la scimmia, il condor, il colibrì, sono solo alcune.
Le successive due ore saremo letteralmente “stesi” per la nausea, pazienza per le altre attrazioni che saltiamo.
Dopodichè prendiamo il pullman Cruz del Sur delle 14.30 per Arequipa, dove arriviamo verso mezzanotte.
Siamo ora a 2335 metri di altitudine e comincia a fare freschino.
Un taxi interno del Terrapuerto (il terminal dei pullman – sconsigliamo di prendere taxi fuori di sera coi bagagli) ci porta al nostro hotel Casa de Sillar, costruito nel sillar bianco tipico di Arequipa.
Vedi anche: In volo sulle Linee di Nazca, misteri peruviani
GIORNO 6: AREQUIPA
La giornata di oggi è dedicata alla visita di Arequipa, la “Ciudad Blanca” Patrimonio dell’Umanità UNESCO ai piedi dei vulcani.
La prima tappa è Plaza de Armas, a pochi minuti a piedi dall’hotel, con la magnifica cattedrale che occupa un intero lato della piazza, la più grande del Perù.
A breve distanza, al Museo Santuarios Andinos è possibile vedere il corpo mummificato di Juanita, la “fanciulla dei ghiacci”, sacrificata agli dei inca a dodici anni e ritrovata sul Nevado Ampato in perfetto stato di conservazione.
Nei negozietti del centro è possibile acquistare caramelle e maté di coca, poi pranziamo al Restaurante Norteño, davanti a una telenovela.
Ci spostiamo ora in taxi al Mirador de Yanahuara.
Qui possiamo apprezzare i vulcani che ci circondano: il famoso Misti soprattutto, quasi di fronte e imponente, il Chachani innevato che vedremo meglio domani e il Pichu Pichu più basso.
Altro taxi per il Mercado San Camillo, qui ci facciamo ipnotizzare dalle mille varietà di frutta in vendita e ci facciamo fare dei succhi freschi.
La prossima tappa è il Monasterio di Santa Catalina, una cittadella di pace nella città. L’atmosfera è così tranquilla e pacifica che giriamo nel Monastero fino all’ora di chiusura.
Tornati in Plaza de Armas ci godiamo stavolta il tramonto seduti su una panchina, mentre la cattedrale si accende di luci calde e vari venditori ambulanti propongono la loro merce.
Vedi anche: Guida ad Arequipa, la “ciudad blanca” peruviana
GIORNO 7: CHIVAY
Sono le 7.30 quando il minivan da 16 posti con destinazione Chivay viene a prenderci in hotel.
Attraversiamo la zona della Riserva di Salinas y Aguada Blanca facendo conoscenza con le prime vigogne selvatiche e le cime dei vulcani circostanti in particolare Misti, Chachani, Nevado Ampato e Sabancaya.
Il punto più alto della giornata è il Paso de Patopampa, il Mirador de los Volcanes a 4910 metri.
La discesa verso Chivay, a 3600 metri, è ripida e in breve siamo all’ottimo ristorante Qhapaq Nan per il nostro pranzo.
Nel pomeriggio il tour prevede l’ingresso alle terme, ma noi abbiamo un altro programma in mente, quindi lasciamo i nostri compagni di viaggio e prendiamo un colectivo per arrivare alla Zip Line. Valeva la pena. Ora tocca alle terme.
La sera, dopo il peña show andino con danze tradizionali durante la cena, noi ci dirigiamo all’Hotel Casa Andina per una stupenda lezione (privata) di astronomia con tanto di visione dei pianeti dal telescopio.
Vedi anche: Guida al Canyon del Colca, il nostro tour verso la Cruz del Condor
GIORNO 8: CRUZ DEL CONDOR, CANYON DEL COLCA
Appuntamento alle 6.30 per ammirare i condor. Dopo una breve visita a Yanque si parte per il Canyon del Colca e la Cruz del Condor, dove attendiamo il volo di questi stupendi animali.
Al ritorno tappa a Maca per la visita del mercato, tappa a Chivay per il pranzo e ritorno verso il Mirador de los Vulcanes.
All’area di sosta poco più lontano salutiamo i nostri compagni di viaggio, che tornano ad Arequipa e saliamo invece sul pullman diretto a Puno.
Sarà un trasferimento interminabile e scomodo, 7 ore per arrivare a Puno, dove passeggiamo nella zona pedonale e ceniamo prima di ritirarci in hotel.
Vedi anche: Guida al Canyon del Colca, il nostro tour verso la Cruz del Condor
GIORNO 9: LAGO TITICACA, ISOLE UROS E AMANTANI
Alle 8 parte la nostra barca verso le Islas Uros.
In mezzora arriviamo ad una delle isole più piccole in cui gli Uros propongono una riproduzione del loro stile di vita tradizionale. È tutto molto artefatto ma istruttivo.
Ripresa la navigazione sul Lago Titicaca, in circa 3 ore arriviamo sull’isola di Amantaní dove a gruppi di 4 veniamo accolti a casa degli abitanti dell’isola.
Il nostro anfitrione, Eduardo, è una persona speciale, ci fa sentire subito a casa, mentre sua moglie Juaná ci cucina un pranzo delizioso.
Nel pomeriggio si sale verso la parte più alta dell’isola, la Pachamama e la Pachatata.
Dopo il tramonto e una frugale ma genuina cenetta consumata con loro in cucina, veniamo vestiti da “Amantanesi” per prendere parte alla serata di festa e balli organizzata in paese per i turisti.
La serata offre una stellata spettacolare ma siamo allo 0 termico (di giorno col sole la temperatura arriva a 25 gradi), un freddo che ho provato poche volte nella mia vita, e quindi ci tuffiamo sotto le coperte. Qui non esiste il riscaldamento né l’acqua corrente.
Vedi anche: Il Lago Titicaca: come visitare Amantanì e Taquile, anche fai da te
GIORNO 10: LAGO TITICACA, TAQUILE
Dopo una buona colazione alle 7.30 torniamo al porto per imbarcarci per Taquile.
In un’ora siamo a Taquile, qui ci separiamo dal gruppo perché noi ci imbarcheremo per il ritorno da un altro porto e iniziamo l’esplorazione dell’isola in completa autonomia.
Gli uomini svolgono l’attività tipica di quest’isola: lavorano a maglia. Dalla piazza principale di Taquile si gode un panorama meraviglioso delle vette boliviane oltre il lago. L’aria è tersa e limpida, le strade sono intervallate da archi di pietra mentre il lago scintilla.
Dopo un ottimo pranzo al Restaurante Comunal, iniziamo la nostra discesa dei 500 ripidi gradoni verso Puerto Chilcano, da dove dovremmo prendere la lancha rápida delle 14.00, il Jumbo, che in 90 minuti circa dovrebbe riportarci a Puno, invece dei battelli normali, che ci mettono 3 ore e 30.
A quanto pare la prenotazione del nostro hostal per il Jumbo non risulta. Fra l’altro, è già al completo e non può prenderci a bordo. Bella fregatura.
Parte senza di noi dicendo che sarebbe passata un’altra barca a prenderci, solo che noi il supplemento per tornare più in fretta l’avevamo pagato!
Alla fine saliamo sul Jumbo 2, che mezzora dopo ci riporterà a Puno in 2 ore, però abbiamo avuto sinceramente paura di dover dormire a Taquile stanotte!
Vedi anche: Il Lago Titicaca: come visitare Amantanì e Taquile, anche fai da te
GIORNO 11: CUSCO
Per un pelo non perdiamo il nostro Cruz del Sur delle 8.00 direzione Cusco: in hotel non trovano la chiave del portone di ingresso! Grazie a un rapido tassista saliamo sul pullman in extremis.
Le 7 ore di tragitto in sedili VIP scorrono velocemente mentre ammiriamo i magnifici paesaggi montani innevati che attraversiamo, fra cui il passo di Abra la Raya a 4360 metri di quota.
Alle 16.00 siamo già in esplorazione della cittadina di Cusco.
Fra una decina di giorni ci sarà l’Inti Raymi, la festa del Sole di Cusco (il 24 giugno) e quindi la piazza è chiusa al traffico veicolare. Gruppi di bambini e ragazzi in costumi colorati e vistosi fanno le prove della loro coreografia, mentre in piazza sono installati degli spalti in metallo.
L’hotel è il migliore del nostro tour in Perù: Munaycha Casa Hospedaje camere carinissime, pulite e a due passi da Plaza de Armas.
Vedi anche: Guida a Cusco e dintorni: cosa vedere e come organizzarsi
GIORNO 12: PISAC E LE 4 ROVINE
Dopo una splendida colazione in terrazza decidiamo il da farsi.
La giornata di oggi sarebbe dedicata al tour di Pisac e delle 4 ruinas (rovine): Qenqo, Puca Pucara, Tambomachay, Sacsayhuaman.
Ma la mia tendinite achillea oggi non mi permette di rispettare il programma, così ci limiteremo a visitare Pisac e Sacsayhuaman.
I taxi chiedono non meno di 160 soles per il trasporto così ci dirigiamo verso Calle Puputì, alla stazione dei colectivos per Urubamba e Calca. Qui saliamo sul primo in partenza fra una decina di minuti per soli 4 soles.
In circa 1 ora siamo a Pisac. Qui vari taxisti propongono i loro servigi per portarci fino alla zona archeologica, ma noi oggi ci limitiamo a fare shopping al coloratissimo mercato.
È il più bello visto finora, c’è veramente di tutto, una scelta ampissima, a costi irrisori rispetto alle altre bancarelle.
Il migliore per lo shopping secondo noi.
Dopo un ottimo pranzo al ristorante Inti Killa riprendiamo un colectivo di passaggio per tornare indietro. Qui a Pisac non c’è una fermata, ma noi ci posizioniamo sul lato opposto della strada rispetto a dove siamo scesi all’andata e in circa 15 minuti arriva un colectivo: ha giusto 2 posti liberi.
La strada fra Pisac e Cusco passa proprio davanti a Sacsayhuaman, così chiediamo di scendere proprio lì.
Dopo aver goduto l’ottima vista su Cusco dal Cristo bianco, visitiamo Sacsayhuaman facendo il boleto turistico cumulativo.
Il boleto cumulativo comprende anche Chinchero, Ollantaytambo, Moray, che faremo domani, oltre alle 4 ruinas, Pisac e a vari musei di Cusco.
Vedi anche: I dintorni di Cusco e Sacsayhuaman: cosa vedere
GIORNO 13: VALLE SACRA
Oggi ci attende un taxi che ci porterà a visitare la Valle Sacra, lasciamo il grosso del bagaglio in hotel e partiamo con il necessario per due notti fuori.
La prima destinazione è la deliziosa cittadina di Chinchero con le sue rovine, compresa nel boleto turistico.
Si riparte con destinazione saline di Maras, per le quali si fa un biglietto a parte. Dopo la vista panoramica dall’alto, ci aggiriamo fra le vasche stando attenti a non scivolare.
Purtroppo da giugno 2019 le saline non sono più visitabili, si può arrivare solo fino al punto panoramico esterno.
Dopo un ottimo pranzo al ristorante delle saline, ripartiamo alla volta di Moray. Questi cerchi concentrici costruiti dagli inca rivelano il microclima ideale per le colture: fra la parte alta e il fondo la temperatura varia di ben 15 gradi!
Un’ora e mezza di strada polverosa (sarà un letterale bagno di polvere) ci attende per arrivare alla nostra meta finale di oggi, Ollantaytambo.
Lasciati velocemente gli zaini in hotel visitiamo l’impressionante fortezza di Ollantaytambo fino al tramonto.
Vedi anche: La Valle Sacra: il nostro tour e cosa vedere
GIORNO 14: CAMINO INCA
Zaini in spalla, dalla stazione di Ollantaytambo prendiamo il treno Inca Rail delle 7.00 per Aguas Calientes.
Noi però scendiamo al km 104 dove ci attende la parte finale del Camino Inca, gli ultimi 13 chilometri.
Percorrendo a piedi l’antica strada inca fra le magnifiche Ande peruviane raggiungiamo l’antica città di Wiñay Wayna, salendo un dislivello di circa 600 metri.
Segue il passaggio da Inti Punku, la Porta del Sole, per terminare il nostro trekking al tramonto a Machu Picchu, da dove scendiamo ad Aguas Calientes per pernottare.
Vedi anche: Verso Machu Picchu, il nostro Camino Inca
GIORNO 15: MACHU PICCHU
Alle 4.00 siamo in coda per prendere uno dei primi autobus che ci porteranno all’ingresso di Machu Picchu poco prima dell’apertura alle 6.00.
Dopo aver ammirato una splendida alba dalla Capanna del Custode, visitiamo l’indimenticabile cittadella di Machu Picchu fino all’ora di pranzo.
Recuperati gli zaini all’hostal di Aguas Calientes, alle 16.00 un nuovo treno Inca Rail ci porta alla stazione di Poroy da dove un taxi ci riporta a Cusco.
Vedi anche: Guida a Machu Picchu, la città sacra Inca
GIORNO 16: VOLO RITORNO
Un volo interno di Latam ci riporta a Lima da dove prendiamo il volo intercontinentale per la seconda parte del nostro viaggio, la Florida!
Cosa aggiungere?
Noi abbiamo scelto di dedicare una giornata al Camino Inca, ma se non siete interessati a questo trekking potete sostituirlo con l’escursione a Palccoyo o Viñicunca, le montagne arcobaleno.
Anche il nord del Perù ha varie attrattive ma noi non abbiamo approfondito.
Direttamente da Cusco potete volare anche in Amazzonia per un’estensione di almeno 2/3 giorni in più.
Noi avremmo voluto aggiungere una giornata in più a Lima, una ad Arequipa e una nel Canyon del Colca, che sarebbe stato bello approfondire maggiormente, magari affittando un veicolo o aggiungendo qualche itinerario di trekking. Sarà per la prossima volta.
Organizzazione tour
Per l’organizzazione del tour alle isole Ballestas/Paracas, al Canyon del Colca e sul lago Titicaca ci siamo appoggiati ad agenzie locali, maggiori informazioni le trovate sugli articoli linkati.
Per organizzare il Camino Inca è necessario rivolgersi agli operatori con largo anticipo – in alta stagione almeno 6 mesi prima.
Il sorvolo delle linee di Nazca può essere prenotato direttamente presso le compagnie di velivoli.
Le conclusioni
Il Perù è un paese splendido, Machu Picchu da solo vale il viaggio.
Il fai da te è assolutamente fattibile, anzi consigliato per godersi appieno i luoghi e le esperienze.
E voi cosa avete aggiunto al vostro itinerario?
Diteci tutto nei commenti.
Negli ultimi mesi il Perù si è fatto strada nella mia personale wishlist e penso che potrebbe essere una delle mie prossime mete. Al tuo itinerario mi piacerebbe aggiungere il trekking per la rainbow mountain, voi non ci siete stati?
Ciao Monica, nell’articolo sulla Valle Sacra parlo anche delle Rainbow Mountain. Quando siamo andati noi queste montagne non erano ancora conosciute, sono salite alla ribalta negli ultimi 4 anni credo. Io comunque, per aver udito altri viaggiatori raccontarne, ti consiglierei Pallcoyo, meno inflazionata, meno faticosa ma bella uguale. Prova a guardare.
Il Sud America mi ha sempre attratto; appena mi passa la dipendenza da Asia gli dedicherò tempo e questo programma di tour mi verrà sicuramente comodo. Complimenti!
Ciao Dario, sono contenta di poterti essere utile. Certo è difficile staccarsi dall’Asia, ne so qualcosa anche io, infatti vedi la proporzione di paesi asiatici sul mio blog!
Ciao
Mi è molto piaciuto litinerario del vs viaggio. Bravissimi!!
Ho provato ad entrare nel sito Cusco-explorers.com ma non hanno il camino inca di due giorni e parte da Cusco…. sai dirmi se non lo organizzano più
Grazie Francesca
Ciao Francesca, il Perù ci è piaciuto davvero un sacco nonostante le disavventure!
Nel sito dovresti trovarlo in Caminatas por Cusco -> Camino Inca -> Camino Inca 2 dias
Vediamo se riesco a linkarlo: Camino Inca 2 dias
Il treno nel programma originale parte sì da Cusco, poi si scende al km 104 e inizia il trekking.
Noi abbiamo però richiesto una modifica in fase di prenotazione, ovvero i biglietti del treno con partenza Ollantaytambo invece di Cusco visto che il giorno prima abbiamo visitato la Valle Sacra e siamo rimasti a dormire a Ollantaytambo proprio a fianco alla stazione. Sarà sicuramente fattibile se anche tu vuoi fare così.
In ogni caso sono qui 🙂
Ciao Sara,
Grazie infinite ho mandato mail per richiedere anch’io partenza da Olla… non mi hanno ancora risposto.
È fattibile riuscire a vedere nello stesso giorno la mattina Machu Pichu e più tardi il Wayna Pichu?
Grazie
Ma tu fai anche il Camino Inca? Perché il biglietto per il Camino Inca che include Machu Picchu non può includere anche Wayna Pichu, quindi dovrai acquistare un nuovo biglietto per Wayna.
Ciao. Bellissimo tour complimenti. Essendo un viaggio molto on the road e pieno di escursioni che tipo di bagagli avete portato? Solo lo zaino. Perché mi spaventa far due settimane solo con uno zaino e soprattutto credo diventi pesante camminare durante i trekking sempre con questo zaino in spalla. Voi come avete fatto? Grazie e complimenti
Ciao Marta, grazie per i complimenti!
Noi avevamo uno zaino da trekking a testa, 35 litri il mio, 50 Khalid, e degli zaini più piccoli da usare alla bisogna.
In quasi tutte le tappe abbiamo potuto lasciare gli zaini pesanti nelle guesthouse durante le nostre escursioni fino alla partenza del pullman per poi andarli a riprendere.
Nelle tratte in pullman il problema non si poneva, ma ad esempio per la notte sul Titicaca abbiamo lasciato gli zaini grossi a Puno e fatto il Titicaca con quelli piccoli, al nostro ritorno a Puno li abbiamo recuperati.
Idem a Cusco: abbiamo usato gli zaini piccoli per le 2 notti fuori (Ollantaytambo e Aguascalientes) e recuperato poi il grosso dei bagagli al rientro a Cusco.
Le guesthouse fanno volentieri deposito bagagli anche a titolo gratuito in questi casi, anzi spesso spostano loro i bagagli nella tua nuova stanza al tuo ritorno.
Insomma i bagagli non ci sono pesati più di tanto, ma c’è anche da dire che noi ci siamo portati dietro vecchie maglie pesanti e un vecchio piumino che poi a mano a mano abbiamo “seminato”. Soprattutto dopo le notti a Puno i maglioni pesanti e il piumino li abbiamo lasciati lì, perché era la tappa più fredda, A Cusco eravamo molto alleggeriti, Aguascalientes poi è nella foresta tropicale quindi il clima era già diverso. Noi abbiamo viaggiato a giugno, il freddo alle altitudini si faceva sentire.