Visita alla Gruta do Carvão, tunnel vulcanici a São Miguel
Alle Azzorre non mancano i tunnel vulcanici come ad esempio Gruta das Torres a Pico o Algar do Carvão a Terceira. Anche se forse questa non regge il confronto, se non avete la possibilità di visitare gli altri, vale la pena dedicare un’oretta alla visita alla Gruta do Carvão, a São Miguel.
Scendere nel ventre dei vulcani è sempre un’esperienza emozionante e anche questa non fa eccezione.
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Un po’ di storia
La scoperta del tunnel vulcanico di Gruta do Carvão si deve al giornalista Gaspar Frutuoso, che nel XVI secolo descrisse il litorale di Ponta Delgada menzionando dei tunnel vulcanici.
John White Webster ne menziona un tratto in una sua opera del 1821, come anche George Hartung nel 1860.
Gruta do Carvão era anche chiamata Gruta da Rua Formosa, come scrisse Ernesto do Canto nel 1902. Parlò di “gallerie sotterranee di dimensioni prodotte da correnti di lava, che scendono dalle montagne e attraversano i campi ’ depressioni, dove sono state congelate posteriormente, circondate da uno strato di roccia ”
Numerosi altri scrittori nel tempo descrissero questo tunnel vulcanico come “uno degli spettacoli più fantastici e grandiosi”.
Visita alla Gruta do Carvão: dove si trova
Siamo sull’isola di São Miguel, a pochi chilometri di distanza da Ponta Delgada.
Parliamo di grotte vulcaniche
Pur non essendo fenomeni geologici molto frequenti, sono presenti tunnel vulcanici in molti paesi in cui il magma sale in superficie.
Alle Azzorre sono dovuti ai flussi di lava basaltica che si spostano lungo la pendenza che dal cratere scende verso il mare.
Mentre il flusso di lava scende le sue zone superficiali e laterali al contatto con l’aria e le rocce vicine si raffreddano, formando una crosta superficiale.
Sotto la crosta, comunque, la lava continua a fluire verso il mare. Se il livello di lava scende si formano dei tetti intermedi, finché l’eruzione non si ferma e nel tunnel rimane solo il vuoto.
Molto spesso, poi, sezioni del tetto collassano e crollano, rivelando il tunnel.
Le Azzorre contano oggi ben 271 grotte vulcaniche sparse fra le isole, con Pico che ne ha il 48% del totale, seguita da Terceira.
La Gruta do Carvão
Si tratta del sistema di tunnel vulcanici più grande conosciuto a São Miguel.
In origine questo tunnel attraversava tutta Ponta Delgada in direzione da nord-ovest a sud-est fino alla fortezza di São Bras, per una lunghezza di 2,5 km.
Purtroppo, molte sezioni sono crollate o ostruite e non sono più visitabili, ecco perché è stata mappata solo un’estensione di 1912 metri di questo tunnel, diviso in 4 sezioni.
Gli antichi documenti sembrano però confermare che in origine questo tunnel vulcanico poteva raggiungere i 5 km di lunghezza.
Visita alla Gruta do Carvão: informazioni utili e tipi di visita
Per la visita alla Gruta do Carvão è necessario partecipare a una visita guidata, ce ne sono di due tipi.
Tour breve
Il più frequentato è il tour breve, facile, che si svolge ogni ora circa negli orari di apertura.
Potete verificare gli orari aggiornati sul sito grutadocarvao.
Sono ammessi solo 15 partecipanti per ogni turno.
Anche se molte guide dicono che non è necessaria la prenotazione, noi ve la consigliamo, soprattutto in alta stagione, ma anche a settembre e ottobre, perché potreste non trovare posto.
Potete prenotare telefonicamente o via email a grutadocarvao@amigosdosacores.pt.
Il tour breve dura 30/40 minuti ed esplora solo 200 metri di tunnel.
Tour lungo
Questo tipo di tour va prenotato in anticipo, su appuntamento in base alla disponibilità delle guide, a prezzo maggiore.
Si tratta di un tipo di tour di media difficoltà, e vi spiegheremo perché, ma sicuramente molto affascinante.
Intanto si visita in circa 2/3 ore una porzione di tunnel di ben 800 metri, porzione che non è illuminata, quindi vi daranno dei caschetti con torcia integrata.
Vi daranno anche dei guanti e delle ginocchiere perché in molti tratti del percorso è necessario avanzare carponi o strisciando vista la ridotta altezza del soffitto di lava solidificata.
È necessario poi tornare indietro dallo stesso percorso, quindi questo tipo di tour è assolutamente sconsigliato a chi soffre di claustrofobia, ha paura del buio oppure degli insetti.
Insetti?? Nel tunnel vivono alcuni tipi di ragni e di scarafaggi, non è affatto comune incontrarne uno (dice la guida) ma se dovesse capitare, visto il ridotto spazio nel tunnel potrebbe essere pericoloso in caso di panico.
In entrambi i casi vi consigliamo scarpe da trekking perché il fondo è irregolare e roccioso e un kway per l’umidità interna, ogni tanto scende qualche goccia.
Visita alla Gruta do Carvão: il tour breve
Siamo pronti per la nostra visita, scendiamo le scale fino ad arrivare all’ingresso di un tunnel di cemento, dove ci vengono dati dei caschetti da indossare.
Da un lato del tunnel vulcanico la guida, molto simpatica, spiega la formazione dei tunnel con roccia basaltica, che alle Azzorre è ovunque, usata anche per costruire.
L’interno del tunnel è illuminato da torce, in punti specifichi.
È subito visibile la divisione su due piani del tunnel, mentre la guida fa notare le gocce di lava presenti sulla volta, posizionate nella direzione del flusso di lava.
I due tipi di lava
Evidenzia anche la differenza fra i due tipi di lava eruttata dal vulcano, entrambi presenti:
- biscoitos o aa, con lava molto viscosa che genera rocce taglienti, predominante nel tunnel
- pahoehoe, con lava fluida che forma rocce lisce e continue
Entrambi sono presenti perché il tunnel è frutto di più eruzioni avvenute nell’arco di 3 mesi.
Colonie batteriche
Il soffitto viene poi illuminato dalla torcia per far notare la presenza di batteri che colonizzano zone di color arancione, come nelle sorgenti termali di Caldeira Veilha o Poça da Dona Beija, quindi interessate da fenomeni di infiltrazione d’acqua.
Ci si sposta quindi dall’altro lato del tunnel di cemento, per visitare la seconda parte del tunnel vulcanico.
La guida spiega che l’opera col cemento è stata realizzata perché proprio sopra passa la tangenziale di Ponta Delgada, ma che, ora che la grotta è diventata zona protetta e monumento naturale, tali interventi non sono più permessi.
Non è più possibile costruire al di sopra del tunnel, perché basterebbe un nonnulla per farlo crollare. Non è permesso neanche piantare alberi, perché le radici potrebbero essere un problema, solo campi sono permessi ora.
Solo 3 metri separano il tunnel dalla superficie a questa altezza del tunnel.
Racconta anche che nel punto in cui ci troviamo la volta era crollata, e quindi era diventata praticamente un deposito di immondizia.
Una volta ripulito è stato coperto e ha l’aspetto che vediamo ora.
È visibile anche una parte in cui la lava basaltica si è addirittura vetrificata assumendo l’aspetto della plastica, e spiega come si è formata.
Insomma, una visita molto affascinante, anche se breve, la prossima volta faremo sicuramente il tour lungo!
Vedi anche: Guida a São Miguel, la più grande delle Azzorre